Nota programmatica di Calabria Movimento per l’Italia del Meridione
“Dare alla Calabria la possibilità di svilupparsi non solo con i propri luoghi e paesaggi, ma con le proprie idee e con una progettazione e programmazione, che veda protagonisti i territori e le sue popolazioni.
Quando l’Italia del Meridione, il movimento fondato da Orlandino Greco, parla di territori, riconosce la pecularietà e specificità dei vari paesaggi di cui dispone la nostra Regione, e dicendo che non di solo mare è caratterizzata la nostra terra, ma di meravigliosi altri paesaggi, rurali, montani, culturali e archeologici”. E’ quanto scrive Luciano Luciani responsabile regione Calabria Movimento per l’italia del Meridione
“L’idea che noi portiamo avanti – continua la nota - è quella di far si che tutti questi paesaggi della nostra Calabria, si comportino come un sistema collettivo, capace di interagire con l’esterno in modo produttivo, perché la Calabria possa diventare terra di produzione, di bellezza, di prodotti, di cultura.
Dando un’interpretazione reticolare del territorio, “Lo sviluppo locale viene interpretato come un processo di progettazione del territorio, quest’ultimo inteso come realtà complessa ed esito di processi di territorializzazione. Il territorio è, quindi, inteso non come semplice supporto, ma come vera e propria risorsa per lo sviluppo”
Questo non è successo in questi anni. Politiche centraliste, interessi di consenso immediato, nessuna visione reale su un obiettivo da raggiungere. Non ci interessa assegnare colpe per una situazione ormai insostenibile, abbiamo chiari i motivi che ci hanno portato in questo stato . Non ci interessa fare vittimismo, ci interessa ripartire verso un futuro diverso, insieme a tutti quelli che pensano che sia il momento di mettere da parte i personalismi, i vittimismi, i colpevolismi, e in un abbraccio ideale tra le persone migliori per dare attuazione alle idee e alle opportunità che esistono
La stessa Comunità europea rilancia nella sua programmazione lo strumento locale partecipativo ( SLP ), che si riconferma metodo obbligatorio per il Fondo europea agricolo per lo sviluppo rurale, ( FEASR), ma diviene una opportunità anche per gli altri fondi del QSC.
Lo sviluppo locale di tipo partecipativo deve coinvolgere anche i cittadini, la società civile, e gli attori economici locali, nel disegnare le strategie locali.
Per attuare queste strategie e per essere efficaci, come lo stanno facendo in altri paesi, soprattutto della Francia e dell’area Est, bisogna che la progettazione sia coerente, sia in termini geografici, economici e sociali.
In questi ultimi quindici anni di programmazione europea, questo non è avvenuto, i gruppi di azione locale che si sono formati, mai hanno avuto un approccio dal basso, ma sempre dall’alto con modelli imposti, persino le aree geografiche mostrano incoerenza e diviene difficile comprenderne le motivazioni.
La Regione deve ripartire da zero, imporre a tutti i nuovi metodi che l’Europa e il buon senso, oltre che i modelli efficaci ci impongono. Non è previsto dall’Europa nessun traghettamento dei GAL esistenti, dalla vecchia alla nuova progettazione europea
E’ necessario, che nuovi gruppi si attivino, che i vecchi rimodulino tutte le loro coordinate di coerenza e presentino nuove strategie, e che la Regione non soccomba agli interessi partitici e di poteri che hanno interesse solo a far continuare carrozzoni che nessuna efficacia hanno avuto sui territori.
L’Italia del Meridione di Orlandino Greco – conclude la nota - si farà attenta sia nella proposta che nel controllo, perché tutti insieme le forze di rinnovamento trovino sintesi in una idea e dei fatti comuni”.