Nocera Terinese: sequestrato dai Carabinieri il depuratore consortile
Nell'ambito di una più vasta attività di indagine intrapresa dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, sulle cause dell'inquinamento del mare, a seguito di accertamenti svolti dalla Compagnia Carabinieri di Lamezia e dai militari del Nucleo Operativo Ecologico CC di Catanzaro, è stata rilevata una condizione di irregolare funzionamento del depuratore di Nocera Terinese presso cui confluiscono i liquami dei Comuni di Amantea (CS), Belmonte Calabro (CS), Falerna (CZ) e Nocera Terinese (CZ). In particolare, i militari, nel decorso mese di ottobre, hanno eseguito un accesso presso l'impianto di depurazione unitamente a personale dell'ARPACAL, il quale ha proceduto ad effettuare campionature ed a constatare diverse carenze nella manutenzione dell'impianto medesimo. I campioni di analisi hanno fatto emergere un palese superamento dei limiti di accettabilità per scarichi in acque superficiali, in quanto risultanti abbondantemente superati i parametri batteriologici; anche i parametri delle risultanze analitiche inerenti i prelievi effettuati nel Torrente Grande, affluente del Fiume Savuto, corpo recettore degli scarichi del depuratore in disamina, sono risultati al di fuori dei limiti previsti: infatti, in questo caso è emersa la presenza di "Escherichia coli" pari a 140.000 a fronte di valori normali intorno ai 5000. Pertanto, il monitoraggio effettuato sia all'ingresso dell'impianto che all'uscita dello stesso, ha evidenziato la parziale capacità depurativa dello stesso. La causa è da associare ad una consistente quantità di fanghi nei sedimentatori, superiore a quella consentita, che provocano un inquinamento dei reflui in uscita a causa del trascinamento dei fanghi in eccesso. Il livello di inquinamento registrato si ripercuote sulla salubrità del mare ove sfocia il fiume Savuto che recepisce i reflui inquinati del depuratore. In relazione a ciò il Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme ha disposto il sequestro preventivo del depuratore affidandone la custodia ai Sindaci dei Comuni di Nocera T., Falerna, Amantea e Belmonte Calabro, differendo di 30 giorni l'esecuzione, termine entro il quale gli stessi Enti dovranno provvedere alla realizzazione delle opere necesarie finalizzate alla eliminazione delle irregolarità riscontrate e bloccare lo stato di inquinamento in atto. Tale soluzione costituisce lo strumento più opportuno per operare un giusto bilanciamento di interessi tra l'esigenza cautelare di evitare la prosecuzione della gravissima attività criminosa in essere e la necessità di consentire un recupero della fisiologica funzionalità dell'impianto, evitando il blocco simultaneo del depuratore a servizio di intere comunità cittadine.