Porto Gioia Tauro, il Sul non sigla l’accordo ed è pronto alla mobilitazione

Reggio Calabria Infrastrutture

“Presso gli uffici della Regione Calabria a Catanzaro, si è chiusa l’ennesima parentesi per il rinnovo della cassa integrazione straordinaria per i dipendenti della Medcenter Container Terminal SpA di Gioia Tauro”. E’ quanto afferma il Sul in merito alla vertenza del porto di Gioia Tauro.

Un altro anno di duri sacrifici attenderà i lavoratori del porto, nonostante il grande impegno di questi anni in termini di produttività e presenza al lavoro e nonostante l’aumento dei volumi, mentre dall’altra parte non vi è garanzia alcuna per il futuro in termini di investimenti e di impegni statali e regionali ( leggasi ZES, Polo Logistico Intermodale, Gateway ferroviario). A nulla sono servite le proposte concrete e fattive che il SUL ha avanzato per la riduzione del numero degli esuberi e di conseguenza per la riduzione dalla cassa integrazione procapite, ma se qualcuno pensa che è tutto finito ieri a Catanzaro, con la condivisione da parte dei confederali, si sbaglia di grosso.

Il Coordinamento Portuali SUL, in coerenza con la politica sindacale esercitata a Gioia Tauro, visto che le linee tracciate non coincidono in nessun modo con l’idea di gestione della cassa integrazione, che gli investimenti previsti sono irrisori e che non c’è alcuna prospettiva di sviluppo per il porto di Gioia Tauro, non ha condiviso l’ accordo sul rinnovo della CIGS a Gioia Tauro. Per questi motivi e per rispetto al mandato dei lavoratori, il SUL, ha firmato un verbale di mancato accordo che impegna i propri dirigenti a vigilare in modo puntuale e certosino che tutto proceda nei termini previsti dalla legge.

Si vigilerà per non permettere eventuali abusi nei confronti dei lavoratori e si è pronti, nel nome dello sviluppo e della sostenibilità del sistema, se necessario ad aprire una vertenza. Nell’occasione, abbiamo già comunicato ai vertici della Medcenter, alla Regione Calabria, all’Autorità Portuale di Gioia Tauro, a Confindustria Reggio Calabria e alla Direzione Provinciale del Lavoro, che se non verranno create le condizioni per eliminare gli esuberi sarà lotta”.