Calcio: Corbelli, Tavecchio non è razzista
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene per difendere il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Guido Tavecchio, candidato alla Presidenza della Figc e oggetto di pesanti attacchi per una sua infelice espressione sui calciatori extracomunitari.
Corbelli spiega perche' difende Tavecchio e racconta un episodio legato ad una delle tante battaglie e iniziative di solidarieta' del Movimento Diritti Civili "che, afferma, dimostra esattamente il contrario di quello che si vorrebbe rappresentare, di un Tavecchio razzista. E' vero esattamente l'opposto. L' importante e significativa vicenda che lo dimostra inconfutabilmente - dice COrbelli - e' quella di Ermanno Licursi, il dirigente volontario calabrese di una squadra di calcio dilettante, la Sammartinese, rimasto ucciso, il 27 gennaio 2007, a seguito di una aggressione subita al termine di una partita di terza categoria a Luzzi , in provincia di Cosenza". Per ricordare (una domenica negli stadi) e aiutare economicamente la famiglia di Licursi il Movimento Diritti Civili promosse una grande battaglia. Corbelli per perorare questa causa andò anche più volte ospite al "Processo di Biscardi". "Licursi - spiega - venne ricordato sui campi di calcio (insieme all'ispettore di polizia, Filippo Raciti, anche lui vittima della violenza negli stadi) e la sua famiglia aiutata con un assegno di 480 mila euro! Vennero raccolte 60 mila euro dalla Lega Nazionale Dilettanti e 420 mila dalla Lega Professionisti e consegnati a Roma alla vedova di Licursi, alla presenza del suo legale, avv. Gianluca Bilotta. 420 mila euro andarono anche alla vedova Raciti. Chi diede un grande contributo per questa battaglia di Diritti Civili, oltre al presidente del Palermo, Maurizio Zamparini (componente della Lega Calcio che venne contattato personalmente da Corbelli), fu Guido Tavecchio che parteciò anche ai funerali di Licursi in Calabria".