Edilizia, Istat: Calabria seconda regione per edifici non utilizzati
Sul territorio nazionale, gli edifici e i complessi censiti nel 2011 ammontano a 14.515.795, il 13,1% in più rispetto al 2001. Più in dettaglio, gli edifici sono 14.452.680 e i complessi 63.115, con un incremento intercensuario rispettivamente pari al 13,1% e al 64,4%. Rispetto al censimento 2001 è diminuita, dal 5,7 al 5,2%, anche la quota dello stock immobiliare non utilizzato perché cadente, in rovina o in costruzione. Nel caso degli edifici, quest'ultima scende dal 5,6% del 2001 al 5,1% del 2011, per i complessi di edifici dal 13,8% al 13,5%. E' quanto rileva l'Istat.
E' di tipo residenziale l'84,3% degli edifici complessivamente censiti (pari a 12.187.698), in crescita dell'8,6% nel decennio intercensuario. Tale incremento risulta sostanzialmente in accordo con quello riscontrato per le famiglie. Gli edifici residenziali sono costituiti per il 51,8% da abitazioni singole.
Tra gli edifici non residenziali, la fetta più ampia è costituita da quelli destinati ad un uso produttivo (18,9%), seguono quelli commerciali (16,2%) e per servizi (11,7%). Più ridotta è la quota di edifici ad uso turistico/ricettivo e direzionale/terziario (4% circa in entrambi i casi). Ammontano a 31.208.161 le abitazioni censite nel 2011; il 77,3% risulta occupato da almeno una persona residente, il restante 22,7% è costituito da abitazioni vuote o occupate solo da persone non residenti. Con il 50,1% di abitazioni non occupate da persone residenti, la Valle d'Aosta è in testa alla graduatoria, seguita da Calabria (38,8%) e Molise e Provincia autonoma di Trento (37,1%).
Il 73,2% delle abitazioni occupate ha almeno una cucina (75,5% nel 2001), il 13,3% è dotato di un cucinino (15,2% nel 2001) e il 13% di un angolo cottura (7,9% nel 2001). La quasi totalità delle abitazioni occupate dispone di almeno un gabinetto (99,9%) e/o di un impianto doccia/vasca da bagno (99,4%). Circa sei abitazioni occupate su dieci hanno un solo gabinetto, quattro su dieci ne hanno invece due o più.
E' servito da acqua potabile il 98,3% delle abitazioni. Nelle Isole si registra la percentuale più bassa (93,8%) rispetto alla media nazionale mentre nell'Italia del nord le quote salgono oltre il 99%. La quota di abitazioni che ricevono acqua potabile da acquedotto ha raggiunto il 96,8% mentre il 2,8% la riceve da un pozzo e lo 0,6% da altra fonte. Al Nord-est la percentuale piu' elevata di abitazioni con acqua potabile da pozzo. (AGI)
In dieci anni gli edifici crescono lungo tutta la Penisola. Sotto il profilo territoriale, la Lombardia è la regione che conta il maggior numero di edifici: 1.761.815 unità, corrispondenti al 12,2% del totale nazionale. Seguono Sicilia (1.722.072), Veneto (1.222.447), Piemonte (1.130.742), Puglia (1.091.133), Campania (1.049.459), Emilia Romagna (975.359) e Lazio (949.101). In tutte le regioni, il numero degli edifici risulta cresciuto rispetto al 2001. Gli incrementi percentuali più marcati si segnalano in Umbria (+21,4%), Emilia Romagna (+17,9%) e Toscana (+17,5%).
Gli edifici residenziali rappresentano, in ciascun contesto regionale, la grande maggioranza degli edifici: la quota è sempre superiore all'80% con l'eccezione della Valle d'Aosta (73,6%). In tutti gli ambiti territoriali, tra gli edifici residenziali prevale la quota di quelli con un solo interno che raggiunge quasi il 70% in Sardegna, il 66% in Molise, il 62,8% nel Friuli-Venezia Giulia e più del 61% in Puglia. Liguria, Lazio e Lombardia detengono le percentuali più elevate di edifici col maggior numero d'interni (più di 10) (rispettivamente 9,3%, 6,6% e 5,8%).
Gli edifici non utilizzati (perché cadenti, in rovina o in costruzione) sono quasi il 13% in Valle d'Aosta e oltre il 9% in Abruzzo e in Calabria. Nel periodo 2001-2011, si è registrata una significativa riduzione nel Friuli (-22,3%) e in Sardegna (-10,6%), e un aumento consistente in Emilia Romagna (quasi il 20% in più rispetto al 2001), in Liguria e nelle Marche. A livello complessivo, il 17% degli edifici non utilizzati rispetto al totale nazionale si trova in Sicilia, il 9,3% in Calabria e l'8,4% in Campania.
La prima provincia per numero di edifici è quella di Roma con 464.071 unità, corrispondenti al 3,2% degli edifici complessivamente rilevati in Italia (+15,6% rispetto al 2001). Seguono le province di Torino (399.301, +16,7%), Lecce (368.235, +10,2%), Napoli (342.780, +16,3%), Palermo (335.373, +12,2%) e Milano (283.487, +25,5%). In queste province, la quota di edifici non utilizzati è sempre inferiore all'8% mentre è ben più elevata a l'Aquila (16,3%), in valle d'Aosta (14,7%) e a Messina (14,1%).
Scendendo nel dettaglio territoriale, il comune di Roma è quello che nel 2011 presenta il numero più elevato di edifici, con 174.120 unità (il 20% in più rispetto al 2001), corrispondenti all'1,2% degli edifici censiti a livello nazionale. Seguono nell'ordine i comuni di Milano (64.828 edifici, +35% rispetto al 2001), Torino (63.764 +39%), Palermo (56.646 edifici, +9,4%) e Napoli (49.949 edifici, +30%).
Il numero complessivo delle abitazioni censite nel 2011 ammonta a 31.208.161 unità. Di esse, il 77,3% (24.135.177 in valore assoluto) è occupato da almeno una persona residente, mentre il restante 22,7% (7.072.984) è costituito da abitazioni non occupate (vuote) o occupate solo da persone non residenti. La quota di abitazioni occupate è ben piu' elevata della media nazionale in Lombardia (84,5%), Campania (quasi l'83%) e Lazio (82,2%). La percentuale più elevata di abitazioni non occupate da persone residenti si riscontra invece in Valle d'Aosta (50,1%), in linea con quanto già rilevato nel 2001, seguita da Calabria (38,8%) e Molise e Provincia autonoma di Trento (37,1%).
Il 73,2% delle abitazioni occupate da almeno una persona residente ha almeno una cucina (75,5% nel 2001), il 13,3% dispone di un cucinino (15,2% nel 2001), cioè un locale adibito a cucina e al di sotto delle dimensioni minime di stanza, e il 13% di un angolo cottura (7,9% nel 2001), ossia una stanza destinata anche ad altri usi. Nelle Isole e nel Meridione si registra la quota più elevata di abitazioni con almeno una cucina (rispettivamente 78,3% e 77,1%), nell'Italia Nord-Occidentale la percentuale più bassa (70,6%). Nelle cinque ripartizioni italiane la percentuale di abitazioni con solo un angolo cottura varia da 8,2% delle Isole al 16,8% dell'Italia Nord-Orientale.
Le regioni con le percentuali più elevate di abitazioni che dispongono di un cucinino sono nell'ordine la Puglia (20,8%), il Piemonte (19,3%) e la Basilicata (18,5%). Campania e Veneto sono in fondo a questa graduatoria con il 9,1% delle abitazioni. In Valle d'Aosta le abitazioni con solo un angolo cottura raggiungono la quota massina del 26%; seguono la provincia autonoma di Trento (24,0%) e il Veneto (18,2%). In fondo la graduatoria si posiziona la Sicilia (5,3%) preceduta da Puglia (7,5%) e Calabria (8,2%). (AGI)