Emergenza personale in Medicina d’urgenza al Pugliese. La FSI ne chiede la chiusura
"Presso l’unità operativa Medicina d’urgenza del “Pugliese“ insistono gravi carenze del personale , mancato rispetto dei L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) e varie discrasie organizzative che sarebbe opportuno chiuderlo, piuttosto che continuare in questo modo!". E’ questo l’allarme lanciato dalla Federazione Sindacati Indipendenti tramite il suo segretario territoriale Sarah Yacoubi.
"Innumerevoli - continua la nota - sono state le segnalazioni verbali e scritte , alle quali non è stato dato finora riscontro, relativamente la grave carenza di personale infermieristico e di Oss presso il reparto in questione.
Attualmente il reparto gestisce 10 posti letto, ovvero n. 2 in più rispetto a quelli previsti.
Nei turni di mattina e di pomeriggio l’assistenza viene erogata da : un medico, un infermiere ,un O.S.S. (occasionalmente si aggiunge un OSS di una ditta privata).
Nel turno di notte da: un medico, due infermieri e nessun O.S.S.
Capita di sovente che i ricoveri in questo reparto si succedano a brevissima distanza di tempo e l’unico infermiere venga conseguentemente sottoposto a estreme condizioni di stress psico-fisico ed alla conseguente elevata possibilità di errore.
Solo lo spirito di sacrificio e l'abnegazione del personale infermieristico, dedito con professionalità ed umanità alla cura di degenti in estreme condizioni di salute, ha sinora evitato la percezione a ricoverati e familiari del calo del livello di assistenza – soprattutto di quella alberghiera in turno notturno causa assenza di O.S.S,- tutto ciò a spese della salute del personale infermieristico che si ammala sempre più frequentemente, tanto che talune unità di personale non sono più in grado di reggere fisicamente a ritmi divenuti ormai insostenibili.
Ma al danno si aggiunge la beffa, prosegue la Yacoubi. Infatti, nonostante questa grave carenza di personale alcune figure infermieristiche del reparto sono state ufficiosamente ed impropriamente distolte dalle funzioni specifiche infermieristiche e conseguentemente esonerate dai turni.
Stante questa carenza di organico e tale nebulosa quanto disastrosa organizzazione, il previsto rapporto personale/degenti previsto dai livelli essenziali di assistenza è ormai perennemente disatteso e per sopperire alle esigenze di reparto ed alle emergenze (quali malattie e/o ferie) si ricorre a turni aggiuntivi sottratti ai previsti riposi del personale e pagati in regime straordinario, nonostante la norma vieti tassativamente il routinario utilizzo di turni in straordinario per la normale programmazione del lavoro . Detta norma viene pertanto regolarmente disattesa e nessuno sembra accorgersene (a proposito: che fanno i Revisori dei conti???) o, forse, nessuno se ne vuole accorgere, dato che i turni di servizio da diversi mesi non vengono firmati da nessun responsabile (Direzione sanitaria compresa), probabilmente nella speranza di evitare goffamente future e certe responsabilità in caso di problemi che, questione di tempo, stante l’andazzo sono purtroppo destinate ad arrivare.
Evidentemente, ai vari livelli l’assunzione di responsabilità viene interpretata soltanto ai fini stipendiali!
Quindi Sarah Yacoubi chiede agli organi preposti : “ a cosa giova e soprattutto a chi giova tenere aperto un reparto che operi in perpetuo affanno e che per curare l’utenza fa ammalare il personale? “
Forse a garantire mantenimento di privilegio per pochi a scapito di altri?
E conclude: “Vedremo , quando inevitabilmente si rappresenterà il problema, se qualcuno avrà ancora il coraggio di scaricare le responsabilità all’infermiere di turno o, ancora peggio, di meravigliarsi e fingere di non aver mai saputo!"