Gioia Tauro. Referendum portuali, bocciato l’accordo del 28 maggio
Con 501 voti contro 222 a favore è stato bocciato l’accordo del 28 maggio 2014 sull’organizzazione del lavoro dei portuali gioiesi. Un risultato auspicato dal Coordinamento Portuali SUL perché convinto che le condizioni in esso contenute andavano a chiedere ai lavoratori, ancora una volta, sacrifici senza alcuna certezza sull’impegno dell’azienda. “ Un accordo che abbiamo voluto fortemente – dichiara Antonio Pronestì Segretario Nazionale del SUL – ma, che a seguito alla mancanza di impegni certi da parte dell’azienda, siamo stati costretti a non sostenere nella sua applicazione. Siamo convinti, infatti, - prosegue la nota - che se l’azienda non farà la sua parte ogni sacrificio dei lavoratori sarà vano. Questo risultato referendario chiarirà una volta per tutte cosa ha intenzione di fare l’azienda a Gioia Tauro e se Contship intende ancora scommettere sul porto gioiese.
La professionalità dei lavoratori è comprovata e la produttività degli ultimi due anni è a livelli alti, l’attuale situazione non è certo da addebitare ai lavoratori. È bene che si faccia il punto della situazione e si vada ad intervenire sulle criticità ed a tale proposito, questa mattina, abbiamo inviato a MCT una richiesta di convocazione urgente. Il Coordinamento Portuali SUL ed i Lavoratori credono sulle loro potenzialità e sulla possibilità di continuare a fare bene, la parola passa all’azienda, ma non staremo certo a guardare. Siamo stanchi di questa situazione, non possiamo sopportare che si continui a pensare che sia la CIGS la soluzione dei problemi e vogliamo che si inizi ad operare per eliminare gli esuberi ed a rilanciare il porto. Se non cambierà l’atteggiamento dell’azienda siamo disposti a tutto e non possiamo permetterci di aspettare ancora. Non possiamo e non vogliamo assistere passivamente allo sfascio di una realtà che è importante per i lavoratori, per la Piana e per la nostra Regione. Chiediamo - conclude la nota del SUL - impegni e siamo pronti ad impegnarci, altre soluzioni ci porteranno al conflitto.”