Bucita, Legge Rifiuti Zero: urgono interventi immediati
“Le primarie e le secondarie di centro-destra-sinistra, nonché l'importantissima elezione del prossimo commissario della Provincia, argomenti che stanno monopolizzando il dibattito pubblico calabrese, sono più importanti della salute dei cittadini: questo è quanto emerge dall'assoluta immobilità e silenzio dell'intera classe dirigente rispetto a quanto denunciato, ormai una settimana fa, sulla discarica pubblica di Bucita. – Lo scrive in una nota Flavio Stasi, eferente Regionale Legge Rifiuti Zero -
Il fatto che siano stati seppelliti senza alcuna verifica almeno 60 mila metri cubi di materiale ignoto, in una discarica a pochi metri da un centro abitato e da una falda acquifera, invece, è profondamente inquietante e richiede approfondimenti non rapidi, ma immediati.
Allo stato attuale nessuno può affermare quale sia la natura dei materiali abbancati e questo è, di per se, un dato allarmante, a maggior ragione nel contesto di sistema di potere politico-malavitoso certificato che si cela dietro il ciclo dei rifiuti in Calabria.
Ecco perché è responsabilità inderogabile delle istituzioni competenti approfondire la natura dei rifiuti conferiti nella discarica per scongiurare ogni eventuale rischio per la salute dei cittadini dell'intera sibaritide, a partire dalla massima autorità sanitaria competente nel territorio, cioè il Sindaco di Rossano, fino a questo momento inspiegabilmente silenzioso su una questione tanto grave e delicata.
Invito pubblicamente le istituzioni locali a prendere una posizione chiara e coerente nei confronti di questa faccenda. Come annunciato sulla questione ho redatto una relazione con cui sono state informate la Prefettura di Cosenza e le Procure della Repubblica di Castrovillari e Reggio Calabria: ricordo che la procura di Reggio Calabria aveva già smascherato un giro di contraffazioni sui rifiuti calabresi che aveva coinvolto, stando a quanto trapelato, molte discariche regionali tra cui quella di Rossano, circostanza che rende la situazione a Bucita potenzialmente ancor più grave.
Anche in virtù di questo i cittadini della sibaritide hanno il diritto di sapere, hanno il diritto di avere delle risposte chiare e verificate: quanti rifiuti sono stati seppelliti effettivamente a Bucita? Che tipo di rifiuti? Chi li ha seppelliti e chi doveva vigilare e non lo ha fatto? Non nego di sperare in cuor mio che le anomalie ed i sospetti denunciati presso quella ed altre discariche in Calabria risultino tutto sommato infondati, allo stesso tempo è ormai chiaro ad ogni calabrese (forse ad ogni italiano) che il ciclo dei rifiuti, soprattutto nel mezzogiorno, rappresenta un business politicamente trasversale, ignobile e disumano che attenta continuatamente alla salute dei cittadini.
In questo contesto inaccettabile, in una terra che si ammala senza sapere il perché, ogni circostanza ed ogni responsabilità deve essere accertata e verificata approfonditamente e nella massima trasparenza.”