Riconoscimento dei migranti, Molinari (M5S) al ministro dell’Interno: “Riempire il vuoto normativo”

Calabria Attualità
Francesco Molinari (M5S)

"Servono regole certe per garantire i diritti ai migranti che giornalmente sbarcano sulle coste calabresi o qui vengono vengono portati per la loro identificazione dopo essere stati salvati da morte certa dalle navi della nostra Marina Militare, come avvenuto l'altro giorno con la “San Giusto”."E' quanto si legge in una nota di Francesco Molinari del m5s.

"Gli attuali vuoti normativi - prosegue la nota - non fanno altro che creare disfunzioni ad un sistema delicatissimo che deve garantire tanto la sicurezza degli extracomunitari quanto quella dei cittadini italiani ed europei, soprattutto in un elevato quadro conflittuale - inutile nascondercelo - quale quello caratterizzato dalle tensioni nel Medio Oriente e nel Nord Africa.

Sono considerazioni che raccolgo - a nome del M5S - dalla denuncia delle problematiche che affliggono quotidianamente gli agenti del Commissariato di Siderno, in Calabria, ultima frontiera dell'Italia e dell'Europa, che per competenza territoriale e funzionale - dovendo comunque dar luogo alle richieste fatte - si occupano del riconoscimento dei migranti sbarcati sulla coste meridionali calabresi. Un ruolo ingrato, oltre che non facile, che mette a diretto contatto con la disperazione di chi scappa da guerre e tragedie, affidando la propria incerta vita ad organizzazioni criminali. Un compito che prova psicologicamente uomini e donne, pur temprati dalla professionalità con cui svolgono - spesso in condizioni difficili - il proprio lavoro, come nella fase del riconoscimento : una fase che serve a stabilire l’identità delle persone che arrivano in Italia, al fine di dargli un nome e un cognome e quindi un volto riconoscibile in tutta l’Europa. Capita frequentemente, però, che molti migranti si rifiutino di sottoporsi ai rilievi dattiloscopici, mettendo in crisi tale sistema e aggravando il disagio delle forze impegnate a tale scopo.

Per garantire la sicurezza - conclude Molinari - che ogni stato di diritto dovrebbe poter consegnare ai propri cittadini e per non violare altresì i diritti dei rifugiati, ho chiesto al Ministro dell’Interno - con Interrogazione a risposta scritta n.4-02637 del 3 settembre - se non sia il caso di riempire quel vuoto normativo che - in alcuni casi - permette l’ingresso in Italia e in Europa a persone non identificate, con tutti i pericoli connessi, favorendo al contempo il delicato e quanto mai proficuo lavoro delle forze di polizia, i cui uomini e donne sono troppo spesso dimenticati in un territorio di frontiera."