Regionali. Sculco (Demokratici): il nostro appoggio solo a chi punta anche su Crotone
In molti fanno fatica “a comprendere e troppo facilmente e superficialmente tendono a collocarci e schierarci secondo i loro calcoli e non, invece, sulla base della nostra natura di movimento territoriale a forte vocazione sociale, popolare e riformatrice”.
Flora Sculco, Capogruppo dei Demokratici al Consiglio Comunale di Crotone è chiara nel suo incipit. Nessuna appartenenza ideologica, forte componente territoriale e disponibilità ad impegnarsi su un candidato che possa dare spazio, nelle politiche e nei programmi regionali, alle esigenze del territorio della provincia crotonese.
In questa intervista la Sculco, e i Demokratici, rispondono, dopo settimane, alle voci e alle indiscrezioni su un loro probabile appoggio al Centrosinistra nelle prossime consultazioni regionali. Ma il messaggio è chiaro: sì ad un candidato e ad una coalizione “che più limpidamente e chiaramente di altri” oltre che “con affidabilità e credito indicherà programmi e progetti che propongono di realizzare una svolta radicale in Calabria”.
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DOMANDA | Tutti parlano dei Demokratici e in vista delle regionali vi accostano a questo e a quello. Voi, invece, non vi pronunciate, perché ed in base a cosa o a chi sceglierete come schierarvi?
RISPOSTA | Tutti parlano di noi perché non siamo una forza secondaria e marginale nella geografia politica provinciale e la nostra fisionomia e identità si conforma alle esigenze del territorio ed ai bisogni ed alle aspirazioni della nostra comunità provinciale. Siamo una positiva ed originale esperienza non collocabile nelle vecchie e superate appartenenze, soprattutto ideologiche, per questo fanno fatica, in molti, a comprendere e troppo facilmente e superficialmente tendono a collocarci e schierarci secondo i loro calcoli e non, invece, sulla base della nostra natura di movimento territoriale a forte vocazione sociale, popolare e riformatrice. Abbiamo già detto e ribadito in tante occasioni e circostanze che ci schiereremo con quel candidato e con la coalizione che più limpidamente e chiaramente di altri e con affidabilità e credito indicherà programmi e progetti che propongono di realizzare una svolta radicale in Calabria ed un profondo processo di cambiamento e, soprattutto, con quelli che punteranno a valorizzare le potenzialità del territorio della provincia di Crotone, obiettivo questo, che costituisce il punto focale del nostro Dna politico. Non altro! Allo stato non abbiamo in campo ufficialmente alcuna definita candidatura a presidente della regione. Il tempo sta, finalmente, per scadere. Vedremo, e come sempre, con serietà e con responsabilità compiremo le nostre scelte.
Quale è secondo lei il candidato più affidabile, Oliverio, Callipo o Speranza?
Callipo, Speranza, Oliverio, sono i candidati delle Primarie del PD e del Centrosinistra. Un giudizio sulle loro persone non può che essere di tipo politico e professionale e non posso non riconoscere che sono persone perbene sia pure con differenti caratteristiche politiche, anagrafiche e di esperienza. Speranza è sindaco di Lamezia Terme e ascolto giudizi positivi sul suo operato amministrativo dai cittadini di quella città. Callipo costituisce una novità che considero frutto di un processo e di una volontà di forte cambiamento e rinnovamento della politica. Oliverio è portatore di una lunga esperienza rappresentativa e di Governo nelle diverse Istituzioni locali, provinciali, regionale e nazionale. Di certo è un profondo conoscitore dei problemi della Calabria e dei calabresi e possiede doti di equilibrio e mediazione che non guastano mai in una regione spesso vocata alla litigiosità. Se fosse possibile fare una sintesi delle loro caratteristiche e potenzialità, questa sarebbe la candidatura ideale per questa difficile fase che attraversa la nostra regione. Con le primarie, se ci saranno, i cittadini sceglieranno e penso che lo faranno con giudizio e con ragione.
Quale è la causa della litigiosità e disunione all'interno del Pd?
E’ una domanda difficile. Il PD è un partito che quando deve compiere scelte importanti, soprattutto nella selezione di classe dirigente, tende a duplicarsi e per questo a dividersi, a volte anche con fragore. Tuttavia è una realtà politica che prova, poi, sempre a ricomporre un quadro di sintesi e di equilibrio al suo interno soprattutto in ragione del fatto che rappresenta una quota molto consistente di elettorato e cittadini e per questo c’è da auspicare che ritrovi sempre senso di responsabilità nell’interesse della comunità nella quale opera.
Anche a Crotone la situazione non è diversa, per responsabilità di chi secondo lei?
Che Crotone stia attraversando una delle fasi più difficili della sua lunga storia non è un mistero per nessuno. E’ sotto gli occhi di tutti la drammaticità della situazione e negarla è da ipocriti e irresponsabili. Questa crisi ha radici lontane e profonde ma non si può non riconoscere che le forze e gli uomini che la hanno governata e amministrata in questi ultimi anni non hanno saputo e voluto fare nulla per cambiare e invertire la rotta. Anzi, al contrario hanno aggravato la situazione poiché si sono limitate a gestire l’ordinario quando, invece, Crotone avrebbe ed ha bisogno di nuove idee e di nuovi progetti, di ampio respiro e tali da avviare un processo di crescita e di sviluppo utilizzando appieno le risorse disponibili piuttosto che sprecarle e non impegnarle come troppe volte è avvenuto in questi anni.
Come e con quali criteri e progetti vi state preparando alle prossime scadenze elettorali?
Siamo da tempo impegnati a vivere la circostanza elettorale regionale con serietà e responsabilità nella convinzione che la Calabria deve compiere un poderoso passo avanti nei processi di cambiamento non solo degli uomini ma anche nei metodi, nelle strategie e negli obiettivi. In questo contesto per noi è di decisiva importanza impegnarci per trovare spazio nelle politiche e nei programmi regionali alle esigenze del territorio della provincia di Crotone. Sarà questo il criterio che costituirà metro di valutazione sulle scelte che dovremo compiere, per le quali entro questo mese di settembre convocheremo una apposita assemblea provinciale di tutto il gruppo dirigente e militante de i DemoKratici.
È d'accordo sul metodo che eleggerà il nuovo presidente della Provincia? Demokratici “presenti” anche in questa competizione?
I DKR parteciperanno alla elezione dei nuovi organismi provinciali con tutte le loro rappresentanze Istituzionali locali. Insieme ad altre rappresentanze Istituzionali abbiamo espresso il convincimento che il nuovo presidente della provincia di Crotone ed il nuovo Consiglio, debbano essere il frutto di un responsabile sforzo di sintesi Istituzionale fuori da ogni logica spartitoria e semplicisticamente di appartenenza politica. Serve unità e chiarezza di idee e proposte per far partire con il piede giusto la nuova provincia di Crotone. Questo , noi pensiamo, è il desiderio dei cittadini.
intervista di Francesco Biafora