Saracena, il pianoro di Novacco conferma la presenza di visite turistiche

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Il pianoro di Novacco, la cucina autentica e il centro storico si confermano importanti attrattori turistici per Saracena e per il Pollino. Continuano, infatti, le visite da tutta la Calabria e dalle regioni limitrofe. Delegazioni eterogenee: giovani, famiglie, coppie; e dalle differenti motivazioni: amanti della natura, della cucina, dei centri storici e del patrimonio identitario in generale.

I weekend e soprattutto le domeniche sono le giornate preferite dai visitatori. Ieri (domenica 7 settembre) è stata la volta di una nutrita delegazione dei Cirò, Città del Vino e di Lilio, accolta a Saracena dal Sindaco Mario Albino Gagliardi insieme allo staff dell’ufficio turistico comunale. – 25 soci dell’associazione della terza età Anteas di Cirò, accompagnati dal Presidente Francesco Mussuto, hanno passeggiato sul pianoro di Novacco ripercorrendo lo storico percorso del legno. Ed a pranzo hanno degustato i piatti tipici proposti dal Centro Turistico animato da Umberto TavolaroO. – Nel pomeriggio, guidati dal Primo Cittadino e dallo staff dell’Ufficio Turistico, gli ospiti cirotani hanno visitato la Chiesa di San Leone, la Chiesa di Santa Maria del Gamio ed il Museo dell’Arte Sacra fino a raggiungere il cuore della kasbah: l’Auditorium degli Orti Mastromarchi. Qui è stato proiettato e commentato insieme il video promozionale con i marcatori identitari di Saracena.

“L’ennesima gradita e piacevole visita di oggi – ha dichiarato GAGLIARDI rivolgendosi ai visitatori di Cirò – rappresenta un’occasione importante per condividere la necessità di sollecitare le istituzioni pubbliche ad investire sull’immenso patrimonio identitario di cui dispongono tutti i territori calabresi, senza dover inventare altro. Dal basso – ha aggiunto – dobbiamo far invertire rotta alle politiche pubbliche in questa regione, imponendo un cambio di bussola ad una classe politica che negli oltre 40 anni di regionalismo e di autonomia ha purtroppo dimostrato di esser stata miope rispetto alle esigenze di sviluppo sostenibile. Riappropriamoci dunque dei territori e delle nostre risorse – ha concluso Gagliardi – e chiediamo a chi ci rappresenta di investire sull’identità e sulle prossime generazioni e non sulle clientele e sulle prossime elezioni”.