Parte da Guardia Piemontese l’invito a fare rete contro il femminicidio

Cosenza Attualità

Per sconfiggere il femminicidio è importante fare rete tra le varie associazioni che si occupano di tali problematiche adoperandosi in termini di prevenzione e percorsi formativi ed informativi con il coinvolgimento delle varie istituzioni pubbliche e private. E’ questa la sintesi del dibattito sul femminicidio che si è svolto presso le Terme Luigiane di AcquappesaGuardia Piemontese, su iniziativa dell’Associazione “Zeus volontariato no Profit” di Cosenza e delle Terme Luigiane, nell’ambito della campagna “Terme Aperte”, promossa dalla Federterme nazionale.

Un dibattito a più voci, moderato dalla giornalista Francesca Rennis, che ha visto come relatori Francesco Bruno e Simonetta Costanzo, dell’Università della Calabria, nonché il criminologo, Sergio Caruso; ai quali hanno fatto da corona gli interventi di saluto dei rappresentanti delle due amministrazioni comunali di Acquappesa e Guardia Piemontese, arricchiti dalle testimonianze di Stefania De Stefano (direttore sanitario della SA.TE.CA. S.p.A.), Loredana Saturno (vice presidente dell’Associazione Zeus Volontariato), Maria Pia Serranò (presidente Associazione Radici), Caterina Provenzano (presidente Associazione ADIC), Francesca Porco (autrice del libro “Il sangue rosa” pubblicato dalla Pellegrini Editore).

Interventi che non hanno potuto fare a meno dalla evoluzione del fenomeno anche alla luce dell’ultima indagine Istat che parla di dieci milioni di donne, tra i 14 e i 65 anni, esposte a molestie o ricatti sessuali nel corso della vita; mentre sono novecentomila i ricatti sessuali che avvengono sul lavoro e cinquecentomila gli stupri o i tentati stupri; centomila donne hanno subito ambedue le violenze e di questo si parlerà nell’ambito dei lavori del convegno che avrà come tema proprio il femminicidio, i cui dati sotto riportati sono allarmanti. Sempre attraverso l’Istat si apprende che le molestie fisiche sessuali avvengono solitamente da parte di estranei (58,2%), per la strada (19%), sui mezzi di trasporto pubblico (31,6%), sul posto di lavoro (12,1%), in pubblico o in discoteca (10,5%).

Per quanto riguarda gli stupri e i tentati stupri questi avvengono ad opera di familiari. Solo il 3,5% avviene per mano di estranei. Più frequentemente si tratta di amici (23,8%), conoscenti (12,3%), fidanzati o ex fidanzati (17,4%), mariti o ex mariti (20,2%). Solo il 21% delle violenze sessuali avviene per strada e il 14% in auto. La violenza sessuale viene spesso ripetuta e le donne non se la sentono di denunciarla nel 90% dei casi, o perché hanno paura di essere giudicate male (28,6%), o per vergogna (22,1%) e mancanza di fiducia nelle forze dell’ordine (11,6%).

Ecco, quindi, l’importanza del dibattito per fare in modo di stimolare una maggiore presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica che deve essere attenta e vigile di fronte al manifestarsi di tali fenomeni, intervenendo con azioni appropriate educative, in stretta connessione con le associazioni che si occupano di tale materia, in collaborazione con le forze dell’ordine in modo da prevenire il manifestarsi di qualsiasi azione di violenza sulle donne. Da tutto ciò nasce l’esigenza di fare rete tra le varie associazioni anche per un rapporto di collaborazione con le istituzioni scolastiche e con le famiglie in modo da costituire una barriera di difesa e di promozione di un sistema di vita prettamente umano. Si tratta di far capire anche agli uomini che nel rapporto con le donne debbono fare un passo indietro e acquisire la consapevolezza del valore del rispetto della partner nei rapporti e nella gestione dei sentimenti.

A conclusione del dibattito è seguito sul piazzale delle Terme Luigiane uno stage pratico di tecniche di autodifesa femminile, coordinato dall’istruttore, Simone Pescatore, della Jackals Team di Cosenza, frequentato da un gruppo di donne, che hanno avuto modo, così di imparare alcune tecniche di autodifesa semplici e di facile esecuzione.