Sanità: M5S, vicini a emotrasfusi vittime sangue infetto
"Siamo vicini in concreto alle vittime del sangue infetto, che stamani manifestano a Catanzaro per il diritto agli indennizzi, previsti dalla legge ma bloccati per fondi che lo Stato tarda a mandare". Lo dicono i deputati M5S Dalila Nesci, Paolo Parentela, Marialucia Lorefice e Federica Dieni, che aggiungono: "In un'interrogazione del maggio scorso, purtroppo rimasta senza risposta, abbiamo chiesto ai ministri della Salute e dell'Economia di agire nel rispetto della sentenza del 3 settembre 2013 della Corte Edu, che per gli indennizzi imponeva la conclusione dell'accordo Stato-Regioni, ancora in corso, entro il 3 giugno 2014". Proseguono i quattro parlamentari M5S: "Nello stesso atto, poi, abbiamo preteso dai due ministri il corretto adempimento della legge 210/'92 e garanzie sui rimborsi alle Regioni, insistendo sul ripristino dei finanziamenti dal 2012 e sugli arretrati della rivalutazione dell'indennità integrativa speciale".
Nesci, Parentela, Lorefice e Dieni concludono: "Sul problema il governo Renzi eè indifferente, immobile. I soldi spettanti ai pazienti sono un mero rimedio materiale ai danni che la cultura delle mazzette ha provocato negli ospedali italiani, con trasfusioni spesso incontrollate. Adesso invitiamo la Regione Calabria a provvedere con propri anticipi. Rinunciando alle nomine dirigenziali abusive, gli Scopelliti's possono trovare i soldi per gli ammalati".