Ad Arrigo Colombo il Premio Karl-Otto Apel per la Filosofia 2014
Per l’edizione 2014 il Premio Internazionale per la Filosofia Karl-Otto Apel è stato assegnato sabato, 27 settembre, al filosofo Arrigo Colombo (Università del Salento-Lecce). La cerimonia di premiazione, tenutasi presso la sala convegni del Grand Hotel delle Terme Luigiane ad Acquappesa, è stata presieduta da Giuseppe Roma, ordinario di Archeologia Cristiana e Medievale all’Università della Calabria.
Lombardo di nascita e di formazione, Arrigo Colombo persegue fin dall’adolescenza l’ideale di ricerca della verità, che lo porterà agli studi universitari e alla laurea in filosofia teoretica con Antonio Banfi, il maggior maestro di allora all’Università statale di Milano; quindi alla ricerca e insegnamento nell’Università di Lecce.
Arrigo Colombo ha studiato per più periodi in Germania e in Svizzera: a Monaco di Baviera con Alois Dempf, Romano Guardini, Johannes Spörl; a Freiburg con gli allievi di Martin Heidegger, Eugen Fink, Max Müller e Bernhard Welte; ad Heidelberg con Karl Löwith; a Colonia con Ludwig Landgrebe; a Berlino con Hans-Joachim Lieber; a Basilea ha frequentato le lezioni di Karl Barth e Karl Jaspers. Nella motivazione che accompagna il conferimento del premio viene posta in evidenza la densa e originale teoresi del pensatore dedicata alla categoria dell’utopia.
Profondo conoscitore del pensiero di Heidegger, nella ricerca di superamento della crisi della modernità, Colombo abbandona il paradigma heideggeriano del ritorno all’essere e propone in tutta una serie di studi di forte spessore teoretico il paradigma dell’utopia storica come processo costruttivo di una società di giustizia, come liberazione dalla società ingiusta, recuperando il senso della storia umana come progettazione di una società di giustizia e di una società fraterna e ricomponendo nel quadro etico di questa progettazione il principio di dignità e diritto della persona. A sostegno di questo originale e sistematico lavoro di indagine e ricostruzione storica Arrigo Colombo fonda il Centro Interdipartimentale di Studio e di Ricerca sull’Utopia, la Rivista di Studi Utopici e il Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza.
Arrigo Colombo ha presentato questa sua originale lettura storica nella sua lectio magistralis dal titolo: “La Nuova Utopia – Il progetto e la costruzione di una società di giustizia, di una società fraterna”, di cui riportiamo dei passaggi chiave: “La Nuova Utopia è il nuovo senso e la nuova realtà di questa categoria così duramente e, anche banalmente, discussa e osteggiata; rispetto al vecchio e ancor sempre dominante senso dell’utopia letteraria o filosofico-letteraria. È il progetto dell’umanità per la sua liberazione, la sua redenzione terrena; rispetto al progetto degli autori”. “Il processo eversivo della società ingiusta, società di alienazione, sfruttamento, oppressione, schiavitù, il processo liberatorio deve […] esser ricostruito in termini autenticamente storici, attraverso un’autentica ricerca storico-macrostorica e storico-filosofica; processo di movimenti e di eventi. Partendo dai movimenti in cui gli stessi storici dell’utopia letteraria avevano riscontrato una carica utopica, pur nel loro pregiudizio del progetto fantastico e irreale. Ciò che ha fatto la Scuola di Lecce, il Centro di ricerca sull’utopia di quella università; e ha avuto la sua prima sintesi nel volume L’utopia. Rifondazione di un’idea e di una storia (Bari, 1997)”.
Ha aperto la cerimonia di conferimento del premio Michele Borrelli (ordinario di Pedagogia Generale all’Università della Calabria, presidente del Centro Filosofico Internazionale Karl-Otto Apel e della giuria internazionale del premio) di cui riportiamo alcuni passaggi significativi: “Festeggiare la filosofia non è festeggiare la scienza. La scienza è importantissima, ma è un’altra cosa. La filosofia festeggia il pensiero, ma quale pensiero festeggia la filosofia? Oggi festeggiamo il pensiero nella sua forma più originale. Il premiato è un filosofo vero. Voi mi chiederete: ma perché c’è il filosofo vero e il filosofo non vero? Vorrei rispondere così: nessuno diventa filosofo perché si è laureato in filosofia, come nessuno diventa sociologo perché si è laureato in sociologia e lo stesso vale per gli altri ambiti. E nessuno è filosofo perché insegna filosofia, come nessuno è sociologo perché insegna sociologia. E come, chiederete: un professore universitario che da venti o trenta anni insegna filosofia non è un filosofo? E un professore che da venti o trenta anni insegna sociologia non è sociologo? Sì, è così. Non si diventa filosofi insegnando filosofia. Si è filosofi piuttosto se si è capaci di elaborare un pensiero filosofico, si è sociologi se si è capaci di elaborare teoreticamente un pensiero sociologico.
Il nostro filosofo Arrigo Colombo è un filosofo vero. E come i grandi filosofi dell’occidente ne ha dato e ne dà prova nelle sue ricerche filosofiche. Immanuel Kant vedeva nella ragione umana un auto-interesse all’emancipazione dell’umanità; Hegel leggeva l’emancipazione dell’umanità come storia dello spirito che si auto-realizza e si oggettivizza nelle istituzioni; Marx leggeva l’emancipazione dell’uomo come storia di lotta di classi. Arrigo Colombo legge la storia dell’umanità come storia dell’utopia, vale a dire come processo costruttivo di una società di giustizia. Se Kant parlava di un interesse emancipativo intrinseco alla stessa ragione, ed Hegel, similmente, collocava questo processo all’interno di una ragione autorealizzantesi nella storia e Marx sperava nella società senza classi e nel regno della libertà di tutta l’umanità, Arrigo Colombo legge la storia dell’umanità come storia della liberazione dalla società ingiusta per la realizzazione della società di giustizia e della fratellanza. L’utopia è per Arrigo Colombo la chiave di lettura di tutta la storia dell’umanità”.
All’interno di questa edizione Attestati di merito per la Cultura sono stati consegnati a figure distintesi, attraverso la propria opera e attività, a vari livelli: a Mauro Francesco Minervino per le sue ricerche in campo antropologico, ricerche che testimoniano non solo lo sguardo analitico di un attento antropologo, ma sono anche espressione di un forte spirito letterario e poetico; a Eugenio Greco, membro di varie associazioni scientifiche di ricerca laboratoriale in medicina, nonché della Società europea di cardiologia, studioso attento e acuto dell’area cardiologica, partecipa a convegni e ricerche in ambito nazionale e internazionale.
Michele Borrelli ha poi ringraziato Walter Pellegrini per essere l’editore italiano delle opere tradotte dell’ultimo Karl-Otto Apel. Ha, inoltre, ringraziato la Sa.Te.Ca (Società Alberghi e Terme di Calabria) che, gentilmente e generosamente, ogni anno, ospita questa iniziativa del Centro Filosofico Internazionale Karl-Otto Apel e ha espresso ancora una volta particolare gratitudine alla Provincia di Cosenza e al suo assessore alla Cultura Maria Francesca Corigliano che hanno sostenuto in tutti questi anni l’iniziativa e reso possibile l’evento. Un vivo ringraziamento a Maria Grazia Cianciulli (Dirigente Scolastico dei licei di Belvedere e Cetraro), Leopoldo Di Pasqua (Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Guardia Piemontese) e Jenni Bottino (Vicepreside dell’Istituto Tecnico per il Turismo di Acquappesa) che hanno accolto l’invito e partecipato a questo evento con rappresentanze di studenti e docenti.