Smurra:“Stagione turistica rossanese? Fortemente condizionata!”
La stagione turistica appena conclusa, tra il maltempo e il perdurare della crisi economica, ha fatto registrare un brusco calo dei flussi dei vacanzieri per la città di Rossano. Il dato, se paragonato a quello provinciale e regionale non si discosta di molto dalle altre località. Tutto ciò ha generato, sottostimando i fattori, ad una perdita economica per l’intero comparto che si aggira intorno ai 2 milioni di euro di fatturato per il territorio. Ad affermalo è il presidente della Pro Loco bizantina e dirigente dell’Unpli Cosenza Federico SMURRA, che ha analizzato in anteprima i dati in valori assoluti forniti dall’Ufficio statistico della Provincia di Cosenza.
Da un’attenta analisi effettuata sui dati turistici dell’ultima stagione, corrispondenti al periodo giugno–agosto 2014, analizzata con appositi indicatori Smurra dichiara: - E’ emerso che la domanda turistica si è contratta complessivamente del 22% in merito agli arrivi (numero di turisti che arrivano in una località), e del 19% per le presenze (permanenza dei turisti nella località) rispetto allo stesso periodo del 2013. Se si confrontano i dati con l’ultimo quinquennio le percentuali in molti casi salgono. Solo il mese di Agosto ha fatto registrare un dato tendenziale in controtendenza per quanto riguarda gli arrivi pari al + 5,3 %, mentre per le presenze il dato segna un – 6,3%.
A generare questa contrazione della domanda complessiva - continua Smurra - sono stati da un lato il maltempo, che si è accanito nei mesi di giugno e luglio sulla località bizantina e, dall’altro la crisi economica che ha influito sostanzialmente sul calo sostanziale della domanda interna. Da segnalare, il forte calo dei flussi turistici stranieri, che ha fatto segnare un sorprendente decremento del 78% come arrivi e del 87% come presenze. Per il 2014 la domanda straniera si è attestata complessivamente al 5 % sugli interi flussi che hanno fatto vacanza nella città bizantina. Se si rapporta al 2013 l’incidenza tendenziale della domanda straniera è negativa ovvero, si è registrato un - 10%. Su questo dato bisogna rimarcare che il boom dello scorso anno era legato alle iniziative di incentivazione fatte dalla Regione Calabria.
L’analisi ha illustrato anche la provenienza dei turisti che hanno visitato la città bizantina. Per le regioni di provenienza italiane al primo posto si colloca la Campania, seguita dalla Puglia e dal Lazio. Per quando riguarda gli stati esteri, le nazioni da dove provengono i maggiori flussi di turisti stranieri sono la Germania, seguita dalla Francia e dal Belgio.
Inoltre l’analisi identifica la tipologia di struttura preferita dai vacanzieri. Gli italiani prediligono maggiormente quelle extra-alberghiere mentre, gli stranieri preferiscono che quelle alberghiere.
In merito alla permanenza media dei turisti nella località rossanese - chiosa Smurra - essa si attesta complessivamente a 6 giorni e 1/2, con un decremento complessivo di mezza giornata rispetto al 2013. Gli italiani hanno trascorso circa 8 giorni nella località rossanese mentre, gli stranieri hanno trascorso circa 5 giornate nel periodo osservato.
In merito all’offerta turistica rossanese, la capacità ricettiva media della località è diminuita rispetto al 2013 del 4%. Cambia, ma al negativo il rapporto bagni/camere rispetto all’anno precedente. Quest’ultimo indicatore di qualità, si attesta al 51,3 %, ovvero significa che abbiamo circa 51 bagni ogni 100 camere.
In merito al grado di utilizzazione delle strutture, esso si attesta a circa il 20% nel periodo osservato, con una forte contrazione rispetto al 2013, pari a circa il 50%.
La pressione turistica sulla località ha registrato nel periodo osservato 19 turisti circa ogni kmq, con una contrazione pari al 45% rispetto al 2013. Nello stesso periodo abbiamo avuto una densità totale, ossia turisti più residenti, pari a 266 individui per ogni kmq. Inoltre, dobbiamo segnalare che abbiamo avuto circa 8 turisti ogni 100 residenti.
A seguito dell’analisi effettuata – conclude Smurra – si evince come il turismo è un elemento molto importante per il pil territoriale. L’andamento dei flussi si riflette in maniera sostanziale sull’economia della città. Basta un’annata “negativa” per generare forti perdite del volume d’affari per il settore. Bisogna, a mio modesto avviso, destagionalizzare, ritornare ad investire, come fatto nel passato, tramite collaborazione con l’Ente regionale in termini di presenze a fiere di settore con le varie associazioni di imprenditori turistici, intercettando tramite i buyer stranieri i relativi flussi. Inoltre, bisogna migliorare ed aumentare i collegamenti da e per il territorio, migliorare la professionalità delle figure turistiche, migliorare la qualità dei servizi delle strutture e differenziare l’offerta turistica.