Rende aderisce al Protocollo di Anci e da Di.Re
Anche Rende, primo comune della provincia, ha aderito al protocollo sottoscritto il 16 maggio dello scorso anno dalla Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) e da Di.Re (Donne in Rete contro la Violenza).
L'assessora con delega alle pari opportunità Marina Pasqua e l'architetto Ida Bozzo, sua collega alle politiche sociali, hanno presentato lo scorso lunedì in giunta la mozione accolta e votata all'unanimità dalla amministrazione Manna.
L'avvocata ha espresso piena soddisfazione per il risultato ottenuto:"E' un atto dovuto -ha infatti affermato- ed è chiaro il messaggio che questa compagine vuole far recepire ai propri cittadini: la violenza contro le donne va combattuta partendo dal quotidiano, creando momenti di dibattito e momenti di formazione per diffondere la cultura della non-violenza in ogni ambito sociale.".
Di.Re riunisce in un’unica associazione sessantasei centri antiviolenza e la sinergia di intenti con l'Unione Nazionale dei Comuni ha già permesso di ottenere risultati tangibili nel campo della prevenzione e della informazione.
"Nostro intento -ha proseguito Pasqua- sarà di istituire a breve un tavolo di concertazione con le realtà associative presenti sul territorio e che, da tempo, si occupano di tali problematiche così da mettere insieme gli strumenti necessari per contrastare la violenza di genere, ma soprattutto per prevenire tale dilagante fenomeno attraverso strategie politiche mirate.".
"Attiveremo in municipio -ha asserito l'assessora- percorsi formativi per il nostro personale, per gli operatori socio-sanitari e scolastici. Avvieremo una campagna di sensibilizzazione al tema e realizzeremo studi per elaborare e diffondere i dati raccolti che, al momento, secondo l'Istat in Italia sono deficitari perché incompleti o frastagliati .".
"I centri antiviolenza -ha concluso l'avvocata- sono al collasso: i fondi insufficienti, se si pensa che chi è vittima di abusi ad essi si rivolge nella maggior parte dei casi. Il nostro intento primario è di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della violenza maschile contro le donne attraverso interventi che realmente contrastino tale fenomeno. I dati di una continua crescita esponenziale sono allarmanti, ma abbattere il muro del silenzio che ad oggi si è costruito intorno a tale realtà è un primo piccolo passo verso la realizzazione di una società in cui ogni individuo senza distinzione di genere abbia garantito l'inalienabile diritto alla libertà.".