Giordano (M5S): “Avviare bilancio partecipato per la trasparenza negli Enti”

Reggio Calabria Politica

Sulla scia della reale partecipazione di gruppi di cittadini attivi in città presenti in vari ambiti come quello sociale o culturale, tutte le forze politiche presenti stanno cavalcando l’onda con parole come “democrazia” o “partecipazione” oppure “legalità” e “trasparenza”. Caccia ai consensi? Senso di vergogna? Conversione grillina? Altro? Il Movimento 5 Stelle non si esprime, anche se la risposta è semplice. Fatto sta che, come dimostrano soprattutto personaggi e compagini che hanno avuto ruoli di governo non solo a livello reggino, queste loro parole si rivelano vuoti slogan, visto che una volta insediatisi hanno chiuso porte e finestre dei palazzi, non garantendo neanche quel minimo dialogo sancito dalla legge”.

E’ quanto afferma Vincenzo Giordano, candidato sindaco Movimento 5 Stelle. “Affermate dal M5S, invece, che queste le ha fatte proprie e le ha rese elementi fondanti della propria azione sin dalla propria nascita, assumono un valore diverso. Parole che non vuole solo “dire”, ma “fare”, quindi praticandole concretamente in un panorama politico-istituzionale reggino dove il gruppo pentastellato si affaccia per la prima volta. Il M5S non fa chiacchiere e non si limita a fare ironia sugli altri e, dunque, avanza proposte. In materia di “democrazia” e “partecipazione”, così come di “legalità” e “trasparenza”, ce n’è una ben precisa: l’istituzione del “bilancio partecipato, uno strumento assolutamente da adottare, specialmente in un nostro Comune tutt’altro esente da condizionamenti mafiosi e di altro genere e che mortifica il civismo, tra l’altro reduce dal catastrofico “Modello Reggio” e da due anni di commissariamento lontano dai cittadini.

Nello specifico, il “bilancio partecipato”, che è ad un livello più alto di un “bilancio sociale” dal quale comunque trae spunto, vuole creare nuovi spazi di discussione e nuovi strumenti operativi che consentano ai cittadini di incidere nella definizione delle politiche del Comune in termini di servizi ed opere pubbliche. Esso abbina il documento che il Comune usa per rendere conto ai cittadini delle attività realizzate, ossia il “bilancio sociale”, con un processo di democrazia diretta attraverso il quale la popolazione possa decidere come utilizzare una parte delle risorse del Comune, ovvero, appunto, il “bilancio partecipato”.

Al “bilancio partecipato” il M5S vuole affiancare tanti altri strumenti: assemblee civiche di zona permanenti, referendum, sportelli reali e telematici per denunce ed idee, consulta cittadina a parere obbligatorio sulle spese oltre i 500mila euro, forum consultivo giovanile e piano di sicurezza locale. Ma non solo, anche l’adozione di softwares gestionali per realizzare quella tanto promessa trasparenza amministrativa che permetterà di visionare/controllare ogni attività dell’amministrazione: dalla presenza dei consiglieri ai loro voti in Consiglio, dalla gestione del patrimoni edilizio ai servizi erogati. Insomma, iI M5S le idee ce le ha, checché alcuni dicano il contrario, cioè proprio gli stessi che invano provano a copiarci, ma solo con le parole, non con i fatti. Concludo con una domanda ai candidati sindaco dei partiti presenti in Parlamento: avete mai partecipato alla formazione di un ddl, interrogazioni o qualsiasi altro atto presentato in Camera o Senato dalla vostra lista? Noi sì”.