Lavoro: Cisl e Uil, attenzione governo riportata su Calabria
"La manifestazione regionale organizzata dalla Uil e dalla Cisl Calabria ha senza dubbio centrato un primo obiettivo, quasi insperato: riportare sulla Calabria le attenzioni del Governo per individuare le soluzioni ai problemi del lavoro calabrese". Lo affermano il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, e il segretario generale della UilTemp Calabria, Gianvincenzo Benito Petrassi.
"Il blocco agli imbarcaderi di Villa S. Giovanni dovuto all'esasperazione dei lavoratori interessati, seguito con estrema sensibilita' dalle autorità preposte che hanno dato corso ad un intervento di mediazione risolutiva, ha lanciato per l'ennesima volta - affermano i due sindacalisti - un messaggio preciso nei confronti dei rappresentanti istituzionali: il lavoro in Calabria è il primo obiettivo da perseguire per portare questo territorio fuori dal caos in cui si trova, dovuto in gran parte, dall'incapacità del governo regionale, che in questi anni, non ha saputo ne' indicare ai calabresi la strada dello sviluppo economico e produttivo, ne' tantomeno porre rimedio allo stato d'emergenza lasciato alla gestione delle sole Organizzazioni Sindacali".
A parere della Uil, "il segnale ottenuto dalla riunione della cabina di regia, non ci deve comunque indurre ad abbassare la guardia, e pertanto la nostra attenzione sulla vertenza rimarrà costantemente alta, per evitare di ritrovarci, a breve, al punto di partenza e riprecipitare nel limbo dell'incertezza. I lavoratori precari e percettori di ammortizzatori sociali in deroga calabresi, troppo spesso, sono stati disillusi dalle promesse della politica, promesse che non si sono mai tramutate in atti concreti. La cabina di regia - dice la uil - ha dato i primi segni di vita. E' questo quello che chiedevamo dal primo giorno del suo insediamento. Ora si deve cambiare passo. Il governo nazionale, in questa fase di vacatio istituzionale in Calabria, che non sara' breve, deve assumere lo stato di emergenza regionale, rientrando questo, anche nei doveri sussidiarieta' dello Stato, previsti dalla costituzione, intervenendo, in attesa di un nuovo governo regionale, concretamente li dove la Regione Calabria ha mancato. Cio' - si sottolinea - vale la salvaguardia del futuro degli oltre 30.000 calabresi, siano essi percettori di ammortizzatori sociali in deroga, ai quali va garantito il diritto della sopravvivenza in attesa che riparta il lavoro attraverso programmi seri di politiche attive e industriali regionali, siano essi i precari calabresi che da molti anni, pur svolgendo attivita' vitali per i servizi alla comunita' calabrese, vivono una condizione di invivibilita' generale, i quali non possono attendere altro tempo per la loro stabilizzazione e in riferimento a cio' anche i ritardi accumulati, dovuti alla lentezza della burocrazia italiana, non sono una giustificazione per nessuno, soprattutto per coloro i quali ricoprono ruoli di responsabilita' politica e istituzionale. Oggi più che mai chi ha il potere di intervenire deve farlo, prendendo atto della delicatezza della situazione calabrese. Chi ha responsabilità di governo non deve avere la paura di assumerle. Noi - concludono i due sindacalisti - da parte nostra saremo pronti a dare il nostro contributo evitando il più possibile che i lavoratori cadano nel ricatto di interessi di parte: per il momento lo stato di agitazione continua".