Lo strano caso della Provincia di Crotone. Diminuiscono le poltrone, aumentano le stanze del potere
Doveva essere una voce para, unica, collettiva, finalmente intinta di soddisfazione... l'unanime coro di “Mamma, mi si sono ristrette le Province...”, la tanto attesa riduzione a taglia small del cosiddetto ente intermedio, e invece? Invece, pare proprio di no. Anzi sembrerebbe che gli inquilini appena arrivati nel Palazzo della Provincia di Crotone, in barba a quei cartelloni che ancora fanno bella mostra in giro per la città capoluogo con il logo della formica, non abbiano perso tempo a far cantare le cicale, pronti ad allargare i propri spazi, a moltiplicare le appartenenze e gli appartamenti, insomma a pensare non in grande ma addirittura su misura extralarge.
Alla faccia del nuovo modello di Provincia, quanto sta avvenendo nella rinnovata compagine provinciale pitagorica, pare sia proprio l'esatto contrario dei desiderata tanto battagliati dal sempre giovane Presidente Matteo Renzi perché, almeno in base alle prime notizie che trapelano dalla riformata Provincia di Crotone, i magnifici 10 nuovi consiglieri eletti il 12 ottobre, insieme al Presidente dell'ente Giuseppe Vallone, soppiantato il vecchio consiglio di ben 24 membri e un Presidente, si sono subito messi all'opera per progettare un diverso assetto dinamico e snello da dare all'amministrazione.
E per poter fare bene e in fretta, al fine di dare sollecito impulso a una efficienza latitante da mesi e anni, a differenza dei precedenti 24 rappresentanti, costretti a svolgere le loro funzioni ammassati in due stanze dislocate al piano ammezzato dell'ex Hotel Bologna, abituati a condividere servizi in comune con pubblico e dipendenti, pare abbiano deciso, sempre per il bene della collettività provinciale, di mettere alacremente a frutto il loro indiscusso talento di singoli, dotandosi, ognuno dei signori consiglieri di maggioranza e opposizione (in ordine: Amedeo Nicolazzi, Sergio Iritale, Antonio Scigliano, Giuseppe Candigliota, Francesco Pellegrini, Franco Parise, Luigi Arabia, Cataldo Maltese, Armando Foresta e Maurizio Piscitelli) di stanza singola e arredata, opportunamente munita dei relativi e autonomi servizi in camera.
A che punto siano i lavori di questa decuplicazione degli appartamenti non è ancora dato sapere. E dire che secondo molti esponenti della casta politica crotonese questa doveva essere la stagione dell'austerità, della sobrietà e della riduzione delle spese, con presidenti e consiglieri scelti ‘in house', un netto taglio alle spese, ai benefici e alle comodità. Ma come sempre accade nelle cose della politica il trucco c'è e non si vede. Come dire... basta solo un piccolo gioco di prestigio per diminuire le poltrone e aumentate immediatamente le stanze del proprio potere.
VERGOGNA!
Se è vero, come è vero, quanto starebbe accadendo alla Provincia di Crotone, l’unica parola che ci viene in mente (in realtà è un verbo e a maggior ragione imperativo) è: vergogna! In sintesi, quanto appreso dal nostro cronista, da fonti che solitamente si dicono più che attendibili, è che i neo “eletti” consiglieri provinciali di Crotone, scelti dalla “casta” e a “parametro zero” (come si direbbe nel calcio) si starebbero già facendo allestire, nel Palazzo, una stanza ciascuno: un ufficio attrezzato e ci auguriamo moderno e funzionale. Con annesso bagno in camera per ognuno di loro.
Non sindachiamo affatto su possibili problematiche sfinteriali dei neo rappresentati del popolo, che hanno tutto il diritto di giungere alla toilette nel più breve tempo possibile (risparmiando tra l’altro e così preziosi minuti del loro tempo istituzionale). Ma è lecito domandarsi quanto fosse necessario, indispensabile o non procrastinabile effettuare questi interventi edilizi e d’arredo in una delle provincie più disastrate d’Italia, con esigenze ed urgenze collettive che problemi sfinteriali sì li producono, ma non alla classe politica, quanto all’elettorato “passivo”. (V.R.)