“Nella memoria di Giovanni Paolo II” domani sbarca a Napoli
Un sentito percorso di vita, tradotto in evento, per ricordare la figura e l’opera di uno dei Pontefici più amati nella storia della Chiesa e diffondere i suoi messaggi alle nuove generazioni. E’ questo l’obiettivo dal profondo significato sociale, culturale ed evangelico della manifestazione “Nella memoria di Giovanni Paolo II”, giunta alla sua decima edizione, promossa dalla “Life Communication produzioni televisive e grandi eventi” e patrocinata dalla Conferenza Episcopale Italiana – Ufficio delle Comunicazioni Sociali in collaborazione col Ministero della Giustizia - Dipartimento della Giustizia Minorile.
Ideato in Calabria da Domenico Gareri, autore e conduttore televisivo, l’evento dallo scorso anno, nell'ambito del Protocollo d'intesa siglato con lo stesso Ministero della Giustizia, si svolge all’interno degli Istituti Penali Minorili e, dopo aver fatto tappa all’Istituto “Malaspina” di Palermo, il prossimo 4 novembre si terrà nei locali dell’Istituto di Napoli-Nisida.
La manifestazione - che si avvale del patrocinio dell’Arcidiocesi di Napoli, della diocesi di Pozzuoli, della Regione Campania, delle Camere di Commercio di Napoli e di Catanzaro e della Conferenza Episcopale Italiana - dedicherà, anche quest’anno, una particolare attenzione alle persone più amate da Karol Wojtyla, i ragazzi che vivono in situazioni di disagio e diversamente abili. In particolare l’iniziativa - attraverso l’ausilio di performance artistiche, contributi video e testimonianze di noti personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo e di rappresentanti delle istituzioni - affronterà un argomento molto caro a Giovanni Paolo II, il lavoro.
Questa attenzione viene rivolta ai “piccoli” secondo il Vangelo - tema al centro anche della missione di Papa Francesco - per i quali la produzione cercherà di sensibilizzare istituzioni pubbliche e private al fine di offrire opportunità socio-lavorative ai minori che usciranno dagli istituti di pena al termine dello sconto della condanna. Non mancheranno, come da tradizione, i contributi artistici di importanti ospiti e realtà aggregative che - grazie anche alla collaborazione dell’AIG (Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù) - raggiungeranno Napoli: il Coro dell’Unione Italiana dei Ciechi di Catanzaro, il Coro del Teatro Regio di Parma, l’Orchestra Giovanile di Laureana di Borrello e il Centro Studi ArteDanza di Catanzaro quest’anno si aggregheranno agli “artisti speciali” del Giffas Onlus, impegnato da diversi anni in attività di riabilitazione psico-motoria. Di particolare rilievo sarà, inoltre, la presenza attiva dei giovani provenienti dal circuito penale, che proporranno alcune testimonianze ispirate ai temi dell’evento, ai quali si intende offrire una reale opportunità di riscatto e reinserimento lavorativo.
Tanti sono, infatti, gli artisti napoletani “doc” che hanno voluto sposare e condividere l’impegno sociale alla base della manifestazione. Insieme a Domenico Gareri saliranno sul palco Tosca D’Aquino, nelle vesti di co-conduttrice, e due cantautori particolarmente legati alla tradizione partenopea, come Edoardo Bennato e Gigi D’Alessio, che verranno insigniti del premio “Nella Memoria di Giovanni Paolo II” realizzato dal maestro orafo Michele Affidato. Nel corso della serata ci saranno le testimonianze dell’Arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, e del cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, che fu segretario di san Giovanni Paolo II.
“Attraverso il pieno coinvolgimento della società civile, del mondo delle istituzioni laiche e religiose e dell’associazionismo – ha commentato l’ideatore Domenico Gareri – la manifestazione vuole ricordare e diffondere la testimonianza di vita di Giovanni Paolo II in particolare ai giovani chiamati in un percorso di nuova evangelizzazione attraverso la comunicazione sociale che, grazie alla sensibilità di alcune importanti reti televisive nazionali, ha veicolato i contenuti socio culturali al grande pubblico. Un percorso che ci vede impegnati al fianco del Ministero della Giustizia - ha concluso Gareri - con l’obiettivo di raggiungere un ulteriore importante traguardo, quello di riuscire ad abbattere il muro del pregiudizio, che a volte fa anche più male della pena inflitta a chi è chiamato a vivere un percorso di rieducazione, prestando la giusta attenzione anche verso tutti i giovani che vivono una condizione di diversa abilità”.