Sembra una novella manzoniana, ricca di intrecci e cavilli, l’ampliamento dello stadio “Ezio Scida”, sottoposto a lavori, dopo la promozione del Crotone in serie A.
intervista di Giuseppe Romano
Prima la soprintendenza ai beni culturali, che impiega due mesi per dettare vincoli e condizioni. A seguire le denunce delle associazioni a salvaguardia dell'archeologia "sotterrata"; ora le prescrizioni del Coni che, a lavori in fase di ultimazione, analizza le strutture di ampliamento e spulcia nelle parti dello stadio non rientranti nel progetto esecutivo: settore distinti e curva nord, mai messi in discussione durante i campionati di serie B. I vari “richiami” creano dubbi sulle date previste per l’agibilità dello stadio, in attesa di trovare altre soluzioni.
Fra l’incudine ed il martello restano la squadra, costretta ad affrontare le gare interne sul campo di Pescara, a seicento chilometri da Crotone; i settemila abbonati tagliati fuori dai giochi, e l’Amministrazione comunale con l’Fc Crotone impossibilitati a rispettare il cronoprogramma tecnico tracciato congiuntamente. Le due parti si mobilitano per rispondere, in modo tempestivo e fattivo, a tali richieste e trovare un “capro espiatorio”.
Il Sindaco Ugo Pugliese, considera “inutili le polemiche sui lavori dello Stadio” e comunica la data (10 ottobre) di ultimazione delle strutture, escluso l’inglobamento del complesso in acciaio alla curva sud.
L’ampliamento della tribuna coperta, linea imboccata dal presidente dell’Fc Crotone, Raffaele Vrenna, ha prodotto un focolaio di polemiche perché “non necessario”.
In attesa di una prossima conferenza stampa, Il presidente Vrenna non si tira fuori dalla discussione, accetta il confronto.
“Non è stata una sfida per essere competitivi con altri, ma dare la giusta dimensione e dignità allo “Scida”, teatro del campionato di serie A in cui militiamo, orgoglio di tutta la Calabria”
È in stato d’avanzamento l’installazione della nuova tribuna da assemblare a quella preesistente, decisioni non capite e lavori spesso contrastati. Qual è il suo parere?
“Abbiamo progettato l’ampliamento della tribuna coperta ricorrendo a soluzioni collaudate in altre parti d’Italia. Si tratta di corpi modulari in acciai da inglobare. Un sistema di rapida soluzione, esecuzione e smantellabile con una tempistica ridotta rispetto all’esecuzione”
All’apparenza sembrano strutture fragili.
“La sicurezza non è in discussione. Le opere vengono realizzate nel più completo rispetto delle norme di sicurezza e delle prescrizioni dettate dal Coni”
Cosa l’ha invogliata a prendere questa decisione?
“Promossi in serie A, il Comune ha chiesto un finanziamento alla Regione, concesso nella misura di 2, 5 milioni di euro per la messa a norma e ristrutturazione dello stadio: curva, illuminazione, sistemazione spogliatoi e parti esterne con gli ingressi, esclusa la tribuna coperta che, certamente, non era una struttura da serie A”.
Lo aveva segnalato il presidente Abodi, della Lega di Serie B, nel mese di aprile, quando la serie A era già alla portata del Crotone.
“Ci siamo inseriti nel progetto di ampliamento come Fc Crotone ed ecco l’idea di noleggiare una struttura modulare per passare da diecimila posti a diciassettemila, compreso l’ampliamento della Curva Sud, per come si sta realizzando. Mi aspettavo che i lavori iniziassero subito. Invece sono venute fuori delle prescrizioni che hanno creato disagi e ritardato l’inizio dei lavori. Non capisco le polemiche sulla società e su di me”
La struttura modulare è stata noleggiata e sarà rimossa fra due anni. Lo rifarebbe?
“La tribuna è fatta a totale carico dell’Fc Crotone che si aspetta altri abbonati per recuperare le spese. È una logica aziendale. Sono consapevole che giocare a Pescara comporta un danno economico e disagi logistici”.
Gli abbonati mostrano amarezza per non poter assistere alle partite e godere di questa serie A. Qual è il suo messaggio?
“Si sta facendo di tutto, anche il Comune, a terminare i lavori. Agli abbonati dico di stare tranquilli perché verrà restituito fino all’ultimo centesimo, oppure saranno proposte altre formule, per esempio biglietti per le partite perse, da utilizzare nel corso del campionato. Il nostro problema è solo il ritardo, come del resto anche per la città intera. Vi sarà un’altra campagna abbonamenti con la possibilità di pagamenti rateizzati, convinti di ospitare calabresi, siciliani, pugliesi, campani e gente della Basilicata.”
Vi sono delle responsabilità sui ritardi e da parte di chi?
“Non accuso nessuno e non intendo fare polemiche. Col Comune si è lavorato in sinergia, consapevoli che si era sul filo del rasoio. Spero che, alla fine di questa vicenda, la serie A sia di tutti e che lo stadio sia degno di questa categoria”
Atalanta, Napoli… quali di queste partite si giocherà allo Scida?
“Siamo tutti certi che nella prima decade di ottobre sarà tutto pronto. Non è il caso più di indicare quale partita si giocherà. Siamo tutti coinvolti: Fc Crotone, Amministrazione Comunale, Coni e Soprintendenza ai beni culturali. Comunque, il 23 ottobre, col Napoli giocheremo la prima di A allo Scida, anche se gli sforzi sono orientati a terminare la tribuna per ospitare l’Atalanta”
Prenderebbe le stesse decisioni, dopo questa esperienza?
“Non c’è amarezza! Danno fastidio le chiacchiere che, bene o male, vengono ampliate sui giornali. Non ho mai scaricato responsabilità sugli altri. Anzi, ringrazio la Soprintendenza che ha concesso le autorizzazioni per fare ampliare lo stadio. I Lavori? Tutto nella massima chiarezza e rispetto delle prescrizioni imposte anche se potevano essere dettate prima. Vale anche per il Coni che, dopo tanti anni di serie B, ha sollevato alcuni problemi oggi, nonostante i progetti sono stati presentati con puntualità dall’ufficio tecnico del Comune. Le cose che ho fatto le rifarei. Siamo in serie A, pronti a recitare questo ruolo con dignità e nel rispetto di quanti ci seguono."