Parte la Bonifica di Crotone: i 5stelle “inutili”, il generale senza nomina ed il ministro “assente”

28 ottobre 2019, 13:21 Sr l'impertinente

“C’è ora così tanto inquinamento nell’aria che se non fosse per i nostri polmoni non avremmo il posto per metterlo” (Robert Orben). Vi sono partite - specie quando la posta è davvero molto alta - che sembrano giocarsi su più tavoli contemporaneamente, di cui alcuni pubblici ed altri molto, molto meno.


di Sr* l'impertinente

Un esempio da manuale quello della bonifica del Sito di Interesse Nazionale (Sin) di Crotone che, dopo decenni di parole e progetti, proprio in questi giorni pare essere arrivata ad uno snodo fondamentale.

Dopo l’inaugurazione in pompa magna del Cantiere della fase 1 del piano operativo di bonifica (QUI), da Roma è infatti arrivato anche l'ok alla fase 2, quella per il resto del Sin (QUI).


“L’inquinamento atmosferico

è nei limiti della norma.

C’è biossido per tutti.

Invece non c’è felicità per tutti”.

(Stefano Benni)


In questa vicenda, però, ci sono dei convitati di pietra che rispondono alle figure del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (in quota Movimento 5 Stelle) e del commissario alla Bonifica, il generale Giuseppe Vadalà.

Costa, mesi fa, aveva annunciato che sarebbe venuto a Crotone rispondendo ad una sollecitazione degli studenti locali proprio sul tema della mancata bonifica del territorio e sui rischi connessi.

Era il 19 aprile scorso quando sul suo profilo Facebook, non solo rassicurava i giovani di Restart Kroton sul suo interessamento, ma annunciava anche la designazione del nuovo Commissario straordinario.


“Io sono me più il mio ambiente

e se non preservo quest’ultimo

non preservo me stesso”.

(José Ortega y Gasset)


Il titolare del dicastero allora non fece nomi ma assicurò che la nomina sarebbe arrivata nel giro di pochi giorni dal Governo. Da allora, però, si attende con ansia, ed invano, l’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri.

Ribadiva, poi, come “oggi più che mai” fosse “importante dare voce ed ascoltare i nostri ragazzi che hanno una visione del mondo della tutela ambientale diversa”.

Parole quasi profetiche. Da allora, 7 mesi orsono, quei ragazzi attendono invano il ministro in loco, ed ancor da più tempo, l’aspettano gli abitanti di una città che paradossalmente è il “simbolo” dell’inquinamento.


“L’amore è nell’aria,

ma l’aria è così inquinata!”.

(Anonimo)


Restando ai termini scolastici, il ministro Costa sarebbe dunque da bocciare, anche per i rappresentanti locali del MoVimento 5 Stelle e simpatizzanti; ma non è che quelli istituzionali ne siano così contenti anche loro!

Da bocciare non solo per l’assenza prolungata da Crotone, la sua, e per i compiti non fatti a casa, cioè nominare dopo tanta attesa ed ufficialmente il commissario per la bonifica.

Da bocciare, soprattutto, perché tra i pareri favorevoli, unanimi, alla seconda fase del piano operativo per la bonifica del Sin c’è anche quello pesante del Ministero da lui diretto.


“Abbiamo già le statistiche per il futuro:

le percentuali di crescita dell’inquinamento,

la sovrappopolazione, la desertificazione.

Il futuro è già in atto” (Gunter Grass)


Un Meet-up locale, quello di “Crotone in movimento”, ha preso infatti ed ufficialmente le distanze in merito all’approvazione del Pob fase 2 e dallo stesso Costa, usando parole non certo al miele (QUI).

Questo perché il progetto include un capping (tombatura o copertura che dir si voglia) dei veleni nella zona, ritenuta tra la più inquinata del Sin, e costituita dall’ex Pertusola Sud.

Si era più volte sollecitato una rimodulazione del progetto del Pob fase II a favore, invece, di una Bonifica integrale, così come di una maggiore fruibilità futura del sito in questione.


“Perché un ecologista venga eletto presidente,

bisogna che gli alberi votino” (Coluche)


Non è stato, però, solo il Meet-up ad opporsi al progetto - per molti controverso - ma perfino le due parlamentari del Movimento 5 Stelle, Margherita Corrado ed Elisabetta Barbuto.

Entrambe hanno manifestato più volte la loro contrarietà non solo attraverso note ma direttamente in un incontro con il ministro Costa, nella prima decade di novembre scorso.

E visto che c’erano, considerando che sono trascorsi anche 5 mesi dalla fine del mandato dell’ex commissario, Elisabetta Belli, hanno pure sollecitato la nomina di quello nuovo.


“Per la prima volta nella storia del mondo,

ogni essere umano è sottoposto al contatto

con sostanze chimiche pericolose,

dal momento del concepimento fino alla morte”.

(Rachel Carson)


Nel corso dell’incontro le parlamentari hanno chiesto una “bonifica vera” - lasciando quindi intendere che quella proposta fosse “fasulla”? - arrivando a definirla in qualche occasione anche come una farsa.

Hanno ricordato, ancora, che a supporto del cambiamento del progetto si siano espressi anche 64 mila cittadini con una petizione online indirizzata proprio al ministro Costa.

Infine, hanno espresso perplessità per l’intenzione di non rimuovere ma lasciare in loco, seppur tombata, un’enorme mole di veleni, che altro non sono che le scorie tossiche di 70 anni di industrie chimiche.


“Hanno detto: “Tutti vogliono tornare alla natura”,

ma nessuno ci vuole andare a piedi”.

(Andrew J. Wollensky)


Un altro fatto non passato inosservato è che dopo l’annuncio è arrivato anche il nome del commissario, il generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, sebbene ancora non ufficializzato (QUI).

A disvelarlo era stata la senatrice Margherita Corrado, avendolo appreso dal ministro dell’Ambiente che a sua volta lo aveva annunciato nel corso della IV relazione semestrale del Comando Unità forestali, ambientali a agroalimentari dell’Arma.

Era lo scorso settembre e da allora il generale è anche venuto a Crotone, all’inaugurazione del cantiere della fase 1, ma di nomina ufficiale ancora non c’è traccia.


“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra,

all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.

(Albert Einstein)


In molti sono a chiedersi le ragioni di tutto questo ritardo nella nomina dell’incarico, che tra l’altro dovrà anche gestire i 70 milioni di euro che l’Eni è stata condannata a pagare dal tribunale di Milano per danno ambientale.

Un commissario, teoricamente, dovrebbe anche vigilare. Ma su cosa, ci si chiede, se della fase I della bonifica i lavoro sono già partiti e per la fase 2 il progetto è stato già blindato?

Non sarebbe stato più logico nominarlo prima, in modo da non trovarsi - una volta ufficializzato - con la tavola già apparecchiata e senza aver contribuito neanche a scegliere il menu?


“L’ecologista non è l’uomo

che dice che il fiume è sporco.

L’ecologista è l’uomo

che pulisce il fiume”.

(Ross Perot)


Il fatto che tutto l’establishment di Crotone del M5S - dai Meet-up ai Consiglieri comunali, fino alle parlamentari – fosse contrario al progetto approvato, potrebbe insinuare il dubbio, se non la certezza, di quanto poco contino i rappresentanti locali nelle decisioni prese a livello nazionale (a proposito di tavoli diversi).

Intanto, il sindaco Ugo Pugliese e la Regione Calabria, con l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo, per altro anche lei crotonese, e la consigliera Flora Sculco, dopo la conferenza di servizio decisoria gridano ad una svolta storica per Crotone (QUI).

Diversa, però, è la percezione sul territorio, con molti che sottolineano di contro come a fronte di pochi spiccioli, nella fattispecie poche centinaia di milioni a carico dell’Eni, buona parte delle scorie tossiche verranno lasciate in città.

Da tutto ciò emerge inesorabile la validità, anche per il ministro Costa, di un adagio popolare che parafrasato recita più o meno così: “è facile fare l'ambientalista con le scorie degli altri” … o, meglio, se le scorie se le tengono gli altri.

* Simbolo dello Stronzio