Crotone in balia delle “competenze” tra rifiuti abbandonati e soluzioni “rimbalzate”

6 marzo 2020, 08:00 Imbichi

Dividere i compiti in una macchina organizzativa è essenziale, ma non sempre questa divisione risulta proficua. Spesso sono utilizzate più come scaricabarile, e finiscono per allungare all’inverosimile la risoluzione di problematiche estremamente semplici.


di Francesco Placco

Un mucchio di rifiuti che brucia non fa più notizia. E qualche giorno fa, nell’area industriale di Crotone - della quale abbiamo già ampiamente parlato (LEGGI) - è andato in fumo l’ennesimo cumulo abbandonato di immondizia. Solo il pronto intervento dei Vigili del Fuoco ha interrotto l’incendio prima del tempo: c’era talmente tanta immondizia che il fuoco avrebbe potuto bruciare ininterrottamente per ore.

La storia è sempre la stessa: se da una parte si prova a combattere contro le cattive abitudini di tanti zozzoni (LEGGI) dall’altra non sembra esserci alcuna risposta adeguata. L’accumulo incontrollato di rifiuti - in città e soprattutto in periferia (LEGGI) - è una costante che non sempre dipende dai limiti dell’impianto di Ponticelli (LEGGI) e dall’impossibilità di raccolta su strada, ma è anche una questione di “competenze”.

A chi “compete” la raccolta dei rifiuti nell’area industriale di Crotone? Bella domanda. Si viene puntualmente rimbalzati tra chi sostiene che tocchi al Corap (che nel frattempo è stato avviato alla liquidazione) e chi invece sostiene che spetti all’Akrea. E nel discutere, i rifiuti rimangono lì, abbandonati, in attesa di venire bruciati dalla mano ignota di turno.

Di recente è accaduto un altro fatto indicativo. Un cumulo di rifiuti accumulato sul Molo Sanità è rimasto in bella vista per tutta la durata della Carnival Race, provocando non poche lamentele. Lamentele che tuttavia non hanno smosso l’immondizia, che anzi è aumentata giorno dopo giorno.

Solita domanda: a chi “compete” la raccolta di rifiuti nel porto di Crotone? Torniamo punto e a capo. Secondo i più dovrebbe essere un ovvio compito dell’Akrea, che allo stesso tempo sostiene che dovrebbe occuparsene l’Autorità Portuale di Gioia Tauro (QUI). Anche in questo caso, nel discutere, i rifiuti rimangono lì, e se in questo caso non fosse stato per l’intervento di due giovani - che hanno deciso spontaneamente ed autonomamente di ripulire l’area - siamo certi che sarebbero rimasti ad accumularsi ancora per molto.

Ma non parliamo solo di rifiuti. Un altro caso emblematico è quello del semaforo allo svincolo sud, del quale si è già ed anche qui parlato (LEGGI): rimosso agli inizi di gennaio, si è preventivata una sua sostituzione dapprima entro qualche giorno, poi entro qualche settimana, ed infine entro metà marzo. Due mesi e mezzo senza semaforo in uno svincolo pericoloso ed altamente trafficato.

Di nuovo, solita domanda: a chi competono gli interventi di manutenzione sul tratto indicato di strada? Di nuovo, solito rimbalzo: la maggior parte delle richieste di intervento sono state indirizzate direttamente all’Anas, che tuttavia ha ribadito che la competenza del tratto di strada toccherebbe alla Provincia di Crotone.

È un bel casino, in mezzo al quale nessuno sembra in grado di definire un punto. Le numerose competenze richiamate rischiano di essere dei freni alle comuni operazioni quotidiane, rallentando e ritardando ciò che dovrebbe essere immediato. Hanno davvero senso? Andrebbero rimodulate, riviste? O possiamo farne a meno?

Una “patata bollente” che probabilmente non passerà per le mani dell’attuale commissario, ma che dovrebbe interessare direttamente il prossimo sindaco, o quantomeno i vari candidati già impegnati nella campagna elettorale. Sempre che interessi fare chiarezza una volta per tutte.