Al via il Consiglio Regionale: nonostante i “problemini”, anche con la giustizia

27 marzo 2020, 18:59 Imbichi

Il primo consiglio regionale si è occupato di eleggere un “incandidabile” come Presidente del Consiglio e di sostituire un Consigliere attualmente ai domiciliari con l’accusa di “scambio elettorale politico mafioso”. Perché chi ben comincia, è già a metà dell'opera.


di Francesco Placco

Alla fine il tanto atteso primo consiglio regionale c’è stato (LEGGI): se in molti erano convinti in un quasi certo rinvio così come già accaduto (LEGGI), questa volta il coronavirus non ha impedito all’undicesima legislatura di riunirsi a distanza di ben due mesi dalle elezioni.

Più che un’estrema fiducia nei sistemi di protezione indossati dai consiglieri si tratterebbe di una tregua in extremis nella maggioranza, che ha portato a far prevalere la linea di Forza Italia non senza malumori.

Per avviare la macchina amministrativa sono bastati quattro punti (QUI), necessari ad eleggere il Presidente del Consiglio, i due vice ed i due segretari. E dei quattro punti discussi e approvati, ben due riguardano dei “problemini” di non poco conto.

Domenico Tallini, già consigliere comunale a Catanzaro nonché consigliere regionale in quota Forza Italia, è stato eletto Presidente del Consiglio Regionale. Una nomina arrivata solo alla terza votazione segreta, e che ha già avuto un forte eco a livello nazionale, vista la sua “incandidabilità”.

Tallini infatti, accusato di abuso d’ufficio a seguito dell’operazione Multopoli (LEGGI) e rinviato a giudizio, è stato dichiarato incandidabile dalla Commissione Parlamentare Antimafia (LEGGI). Incandidabilità che, evidentemente, non ha sortito alcun effetto, e che lo stesso Tallini aveva bollato come una meschina vendetta” nei suoi confronti (LEGGI).

Discorso diverso invece per quanto riguarda la sostituzione del consigliere eletto Domenico Creazzo, già sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte in quota Fratelli d’Italia, attualmente agli arresti domiciliari a seguito dell’operazione Eyphemos (LEGGI) e accusato di scambio elettorale politico-mafioso. Al suo posto è subentrato il primo dei non eletti della sua lista, ovvero Raffaele Sainato.

Un biglietto da visita particolare quello della nuova consiliatura calabrese, ben lontana dall’immagine “rock’n’roll” proposta al momento dei festeggiamenti post-elettorali. E se queste due vicende sono destinate ad alimentare un futuro dibattito, di una cosa possiamo star certi: il consiglio si è riunito, ed i neo-consiglieri si sono guadagnati la loro lauta indennità (LEGGI).