Sanità Calabria, Oliverio annuncia Ricorso contro decreto: “incostituzionale”
Non ci sta il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio: il decreto sanità approvato nel pomeriggio di giovedì a Reggio Calabria, durante la seduta del consiglio dei ministri, è per lui “incostituzionale”. Da qui l’intenzione di valutare “ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto del governo”.
L’ha comunicato proprio lo stesso governatore, parlando con i giornalisti a margine di un’iniziativa nella sede della Giunta, annunciando il ricorso presentato “contro il decreto di nomina dei commissari".
Il decreto è dunque considerato incostituzionale dal momento che secondo il presidente della Regione “c’è solo l’obiettivo di allargare i poteri del governo nella gestione della sanità, appropriandosi delle funzioni residue che sono rimaste alla Regione, perché il governo da dieci ani gestisce la sanità calabrese attraverso la nomina di suoi commissari. Oggi con questo decreto si allargano i poteri del governo. Ma in Calabria – ha affermato il presidente della Regione - se fallimento, c’è ha fallito il governo”.
Oliverio ha poi osservato: “Per me conta che si è convocato un Consiglio dei ministri in Calabria con tanto di annunci, e la montagna ha partorito il topolino, anzi ha partorito il nulla, ha partorito qualcosa che è contro la Calabria, il rafforzamento di un’impostazione coloniale nei confronti della Calabria che dura da dieci anni e che ha visto più governi su questa posizione, e anche questo governo è in assoluta coerenza con questi anni, anzi – ha concluso il presidente della Regione - ha ulteriormente aggravato la situazione, perché è venuto in Calabria ad aggiungere all’inganno la beffa”.
Per il presidente della Giunta il governo avrebbe aggiunto “all’inganno la beffa” perché “quando il governo di un paese si muove per una riunione del Consiglio dei ministri in un territorio sulla base di una valutazione allarmata, credo che la prima cosa che debba fare, al di là delle appartenenze, è sentire, confrontarsi con chi ha la responsabilità di governare quel territorio in quel momento. Purtroppo, questo non è avvenuto”.
Si sarebbe dunque trattato di “un atto di arroganza e chiusura assolutamente non giustificato e non giustificabile”. Oliverio si aspettava che “all’ordine del giorno di questo Consiglio dei ministri ci fossero provvedimenti importanti su Gioia Tauro, per l’occupazione giovanile, per il sostegno alle imprese, per nodi importanti per le infrastrutture come lo sblocco dello studio di fattibilità, per l’Alta Velocità per il quale abbiamo destinato risorse al momento congelate per i ritardi del governo, per la Zes. Mi aspettavo insomma provvedimenti in direzione di un sostegno al lavoro che si sta facendo per dare più velocità alla crescita della Calabria, invece niente di tutto ciò”.
(ultimo aggiornamento 20:15)