Sparatoria nel centro di Vibo: c’è un fermo per tentato omicidio
I carabinieri di Vibo Valentia hanno eseguito stamani il fermo di una persone accusata di essere l’autore del tentato omicidio avvenuto nella notte di sabato scorso, nel centro del capoluogo napitino.
Si tratta del 20enne Francesco Barbieri, nipote di Giuseppe Accorinti, meglio noto come “Peppone”, ritenuto il boss dell’Altopiano del Poro. Da quanto appreso il giovane si sarebbe costituito.
Attualmente è stato accompagnato in carcere: dovrà rispondere di tentato omicidio, porto abusivo e detenzione illegale di arma da fuoco (una calibro 7,65) e relativo munizionamento.
Come si ricorderà la vittima è il 32enne, Domenico Catania, che intorno alle tre e mezza del mattino era giunto al pronto soccorso locale con una ferita d’arma da fuoco al torace, ma non in pericolo di vita (QUI).
Sin da subito hanno indagato i militari dell’Arma riscostruendo l’accaduto: l’uomo era stato infatti ferito in pieno centro, in piazza Michele Morelli, per poi essere soccorso e portato in ospedale.
I militari hanno acquisito le immagini della videsorveglianza presente in zona oltre ad ascoltare nell’immediatezza alcune persone.
Nonostante Catania sia indagato nell’ambito della maxi inchiesta “Rinascita Scott” (QUI), gli inquirenti hanno però e dall’inizio escluso che il suo ferimento sia riconducibile a dinamiche della criminalità organizzata, propendendo per l’ipotesi che sia stato causato da una lite per futili motivi.
“POTEVA ANDARE PEGGIO”
“C’è stata una rissa intorno all’1 di notte” - ha spiegato infatti il colonnello Alessandro Bui, al comando del nucleo investigativo vibonese - con dei ragazzi che si sono organizzati “per dare una risposta” ed uno di loro che si è armato e intorno alle 3 è ritornato a Vibo centro “in una piazza dove c’erano tante persone”, al che è scaturita la reazione alla lite avvenuta poco prima.
“Una risposta che, questa volta, è armata” ha aggiunto l’ufficiale dell’Arma ricostruendo l’accaduto. “Dopo una breve colluttazione dove partecipano diverse persone – ha proseguito - alcuni provano a dividere alcuni fomentano nel momento in cui c’è lo spazio per effettuare il tiro il fermato di oggi ha esploso il colpo e ha ferito Domenico Catania. Diciamo che fortunatamente c’è stato solo un ferito ma dalla dinamica poteva andare peggio”.
Le indagini - che sono state coordinate dal pm Ciro Lo Toro - non hanno potuto contare sull’apporto di testimonianze dei cittadini, perché, come ha sottolineato il procuratore Camillo Falvo, “nessuno ha parlato, neanche il ferito… nessuno ha detto una parola e questa è una cosa grave”.
Anzi, “le persone a conoscenza dei fatti – ha proseguito Falvo – hanno tutti negato, nessuno ha collaborato. Prenderemo seri provvedimenti anche su questo versante”, anzi ed addirittura, dalle immagine si nota come ci siano stati dei passanti che “nemmeno si sono fermati per capire cosa fosse successo”.
(Aggiornata alle 13:30)