Detenevano abusivamente armi da caccia, 9 denunce e 8 fucili sequestrati nel reggino
Continua l’azione di prevenzione e repressione dei reati in materia venatoria e di utilizzo delle armi in tutta la provincia di Reggio Calabria. Negli ultimi giorni il personale del Corpo forestale dello Stato, a seguito di specifiche disposizioni impartite dal Comando provinciale, ha intensificato i controlli su tutto il territorio provinciale e che hanno portato a diversi sequestri ed a sette denunce penali, con nove soggetti deferiti alla competente Autorità Giudiziaria.
In particolare, si segnalano le operazioni condotte dal personale dei Comandi Stazione di Reggio Calabria, Sant’Eufemia d’Aspromonte e Melito Porto Salvo, anche grazie alla fattiva collaborazione dei volontari dell’Associazione CABS, particolarmente attiva in tutta la provincia.
Il personale del Reparto di Reggio Calabria, in località “Sclanò”, in agro del comune di Cardeto, ha sorpreso un uomo che avrebbe esercitato l’attività venatoria facendo uso di un richiamo elettromagnetico, del tipo vietato dalla vigente normativa. Per tale motivo, lo stesso è stato deferito, in stato di libertà, alla competente Autorità Giudiziaria e sono stati posti sotto sequestro penale sia il richiamo che il fucile, risultato legalmente detenuto.
Particolarmente attivo il Comando Stazione di Sant’Eufemia d’Aspromonte, che ha operato nelle località “Piani d’Aspromonte”, in agro dei comuni di Sinopoli e Sant’Eufemia d’Aspromonte, e “Paluci”, nel territorio del comune di Melicuccà. Ben otto cacciatori denunciati, sei dei quali residenti fuori regione, perché sarebbero stati trovati ad utilizzare richiami vietati o per aver ucciso fauna non cacciabile. In un caso, inoltre, sono stati deferiti, sempre in stato di libertà, due soggetti, C.A. di anni 25 e D.S.G. di anni 70, in quanto, grazie ad alcune prove filmate portate all’attenzione degli agenti operanti dai volontari del CABS, sarebbe stato possibile accertare che il primo dei due, risultato privo di licenza di porto di fucile, avrebbe in precedenza utilizzato il fucile da caccia cedutogli temporaneamente dal secondo. I due dovranno rispondere di reati riguardanti la normativa sull’uso delle armi, segnatamente al porto abusivo d’arma comune da sparo, il primo, ed omessa custodia, il secondo. In tale attività di polizia, complessivamente, sono stati posti sotto sequestro penale sette fucili da caccia e relativo munizionamento di vario calibro, quattro richiami ellettroacustici del genere vietato e 20 esemplari morti di esemplari appartenenti a fauna particolarmente protetta come cardellini, fanelli, fringuelli, pispole e saltimpali.
Il personale in forza al Reparto di Melito Porto Salvo, infine, in località “Pietra”, in agro del comune di Condofuri, ha sequestrato due richiami del genere vietato lasciati sul posto, dopo precipitosa fuga, da altrettanti cacciatori che erano intenti ad esercitare l’attività venatoria, ancora una volta, mediante l’ausilio di tali mezzi vietati dalla vigente normativa.
In considerazione delle risultanze dei servizi eseguiti, l’attività di controllo del territorio del personale del CFS finalizzata sia alla prevenzione generale, ivi inclusa quella relativa al fenomeno dei furti di armi in danno dei cacciatori, che alla repressione dei reati in violazione della normativa ambientale e sulla caccia è stata ulteriormente potenziata su tutto il territorio provinciale.