Nel market della droga anche del tritolo e detonatori, sequestrati esplosivo ed armi
Circa duecento grammi di tritolo, con annesso un detonatore a fuoco e miccia che, se correttamente assemblati, avrebbero potuto essere utilizzati per realizzate un ordigno cosiddetto “I.E.D.”, ovvero “Improvised Explosive Device”; e poi, una pistola con la matricola abrasa insieme a svariate cartucce e due coltelli.
Questo l’esito dell’operazione chiamata in codice “Silkroad”, durante la quale i finanzieri di Reggio Calabria non solo hanno sequestrato il materiale esplosivo e le armi ma anche della droga, oltre quattro chili di hashish, altri 400 grammi di marijuana e una somma in contanti di 4.500 euro, arrestando in flagranza di reato due persone del posto, un 43enne (G.P.) e un 42enne (M.S.)
L’attività che ha portato alla scoperta del tutto si inserisce nell’ambito di un più ampio piano straordinario di controllo del territorio, disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza dello Stretto, ed eseguito con penetranti e pianificati monitoraggi delle aree e degli snodi della città che sono ritenuti maggiormente a rischio.
Così, alcune pattuglie dei militari, durante degli appostamenti ed osservazioni eseguite nel rione Gebbione del capoluogo nei confronti di un soggetto sospettato di spaccio di stupefacenti, hanno notato che lo stesso aveva appena ricevuto un plico.
Accortosi dell’arrivo della pattuglia l’uomo se ne è però immediatamente liberato. Recuperato dai militari, nel pacchettino c’erano circa 100 grammi di marijuana e per questo il soggetto è stato subito fermato per essere arrestato.
Contemperamene, un’altra pattuglia ha pedinato la persona che lo aveva ceduto e ignara del fatto che fosse sotto controllo.
Difatti, le fiamme gialle lo hanno seguito fino ad un garage (che poi si è accertato essere nella sua disponibilità) e sospettando che all’interno vi fosse un deposito di droga vi hanno fatto irruzione, eseguendo una perquisizione insieme alle unità cinofile e scoprendoci, effettivamente, quello che hanno definito come un vero e proprio market dell’illecito.
È qui che sono stati ritrovati il tritolo col detonatore a fuoco perfettamente integro e adatto all’uso, e la miccia di fabbricazione cinese; oltre che la pistola, una calibro 7x65 con la matricola abrasa e relativo munizionamento composto da 41 proiettili 38 special, 37 cal. 7x65 browning, due caricatori e quattro cartucce cal. 12 magnum caricate artigianalmente; oltre alla droga e al contanti di cui accennavamo all’inizio.
Al termine delle operazioni per tutte e due le persone fermate sono scattate le manette: una è finita ai domiciliari e l’altra, invece, portata nella casa circondariale di “Arghillà”, così come disposto dal Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica coordinata da Giovanni Bombardieri.