Nati-mortalità delle imprese artigiane del crotonese nel III trimestre 2014

Crotone Attualità

Il terzo trimestre dell’anno, registra un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni di imprese artigiane di -9 unità. A determinarlo hanno concorso 50 cessazioni di imprese esistenti, a fronte di 41 iscrizioni di nuove imprese; non si registrano cancellazioni d’ufficio.

Analizzando la forma giuridica, in termini assoluti il saldo negativo è da ascrivere alle ditte individuali che perdono 7 unità, facendo registrare un tasso di sviluppo negativo pari a -0,26%. Sia le società di persone che di capitali, perdono 1 unità; con un tasso di crescita negativo pari a -0,26% per le società di persone e del -1% per le società di capitali.

Nessuna variazione per le Altre forme.

Le attività artigiane della nostra provincia rimangono rappresentate prevalentemente da Ditte Individuali, che sebbene presentino un tasso di sviluppo negativo ma in ripresa rispetto all’anno precedente, rappresenta ben l’84,7% del tessuto imprenditoriale artigiano dell’intera provincia.

A seguire, le società di persone (12,1% del totale); in aumento le società di capitali, che rappresentano il 3,1% delle imprese. Irrilevante la percentuale delle altre forme giuridiche.

Il saldo negativo è da imputare alla contrazione dei principali settori dell’artigianato: le Costruzioni che perdono 6 unità; il Commercio con meno 3 aziende; Servizi di informazione e comunicazione con meno 2 aziende; Trasporto e magazzinaggio e Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento perdono un’azienda.

Saldi positivi, si registrano per Altre attività di servizi con più 3 unità e per le Attività Manifatturiere che registrano un’azienda in più.

Sostanzialmente stabili i restanti comparti.

A prevalere sono le imprese che operano in attività di tipo tradizionale ed in particolare, il 36,9% nelle costruzioni; il 25,4% degli imprenditori artigiani opera nel settore manifatturiero, l’11,6% in altre attività di servizi; l’8,5% nel commercio; il 6,8% nel trasporto e immagazzinaggio; il 5,3% nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione.

Esigua la percentuale degli altri settori.