Taglio Patronati, Epas: “Danno per i cittadini”
Tagli ai patronati nella legge di stabilità, il Patronato EPAS si oppone ad ogni livello alla manovra del governo. A dare voce al dissenso del grande Patronato Epas sono il Presidente Nazionale Denis Nesci e Mario Smurra, rossanese membro del consiglio di amministrazione nazionale Epas che dichiarano: “Abbiamo sensibilizzato sulla questione i vertici politici nazionali del governo Renzi e buona parte del governo ha condiviso le nostre iniziative”.
I dirigenti EPAS riferendosi alla protesta indetta giorno 15 Novembre dai patronati della provincia bruzia affermano: “Tutte le iniziative vanno bene per difendere una causa che mette in gioco dei servizi per i cittadini. Però noi come Epas stiamo mettendo in campo azioni di sensibilizzazione nei confronti del governo e tanti politici già stanno iniziando a capire il taglio ai patronati rappresenta solo ed esclusivamente un ulteriore danno ai cittadini”.
Il patronato Epas, possiede una fitta rete di uffici in tutta la Calabria, in particolare è attiva la presenza sulla provincia cosentina e sulla città di Rossano dove fornisce quotidianamente prestazioni di qualità ai propri assistiti. I patronati infatti forniscono ai cittadini servizi di intermediazione, previdenziali, assistenziali, gratuitamente che gli enti locali ormai non riescono a fornire. Sono il volto amico che dà risposte certe ed immediate contro la farraginosità della burocrazia statale davanti a cui il cittadino si sente spaesato e confuso.
La manovra di bilancio varata dal governo Renzi, contenuta nella legge di stabilità, che prevede il taglio di 150 milioni di euro dal Fondo Patronati, comporterà un aumento della disoccupazione: perché i patronati saranno costretti a licenziare molti addetti e allo stesso tempo un aumento dei disservizi per l’utenza. Inoltre è da precisare che il Fondo ammonta attualmente a circa 430 milioni di euro derivanti interamente da un contributo dello 0,226% sui salari dei lavoratori dipendenti. I tagli ai patronati saranno un danno per l’intera popolazione, costringeranno i cittadini a dover pagare prestazioni previdenziali, oggi gratuite, e al contempo obbligheranno i patronati a ridurre il personale. Un altro duro colpo all’ormai blando concetto di welfare italiano, un taglio illogico ed ingiustificato che in un colpo solo danneggia i lavoratori, le famiglie, i pensionati, disoccupati ed immigrati tagliando quelle strutture che sempre hanno accolto l’utenza nelle difficoltà e nei bisogni.
Il Patronato Epas combatterà contro questa manovra e già si è attivato in modo celere ed efficace tramite il presidente nazionale Denis Nesci e il componente del Cda nazionale Mario Smurra per sensibilizzare la politica ed il governo su una questione di vitale importanza per i lavoratori e per l’utenza.