Finte aste giudiziarie per truffare ignari acquirenti, tre arresti nel reggino
I Finanzieri di Reggio Calabria e gli uomini della Sezione di Polizia Giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato, stanno dando esecuzione a tre misure di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di una presunta associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed operante nella città dello Stretto.
LE INDAGINI che hanno portato agli arresti, eseguiti nel corso dell’operazione denominata “Ghost Car”, avrebbero consentito di individuare un originale sistema truffaldino per mezzo del quale, simulando tra l’altro ed in più occasioni finte aste giudiziarie, i responsabili avrebbero venduto beni (tra cui diverse autovetture) a prezzi vantaggiosi per gli ignari acquirenti che, improvvisamente, una volta effettuato il pagamento, vedevano scomparire denaro, bene e “venditori”.
In un’altra circostanza, gli autori della truffa avrebbero anche simulato la vendita di beni in dismissione dell’Afor (l’Agenzia Forestale Regionale della Calabria), tra cui animali, gazebi ed altre auto di vario genere, ottenendo ancora una volta indebiti guadagni a danno di persone che erano inconsapevoli del raggiro.
10:29 | A seguito della richiesta della Procura della Repubblica, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria ha emesso l’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere nei confronti di Felice Caruso, 39enne di Reggio Calabria, Alessandro Orlando di 44 anni e Fortunato Fascì di 65 anni.
Nello specifico, sono stati accertati almeno una quarantina di casi in cui le malcapitate vittime, con vari stratagemmi ed artifizi, sarebbero state indotte a credere che erano in corso di svolgimento aste fallimentari presso alcuni Tribunali, assolutamente inesistenti, nell’ambito delle quali venivano fittiziamente vendute autovetture indicate come sequestrate, nuove o da immatricolare ed a prezzi vantaggiosissimi. Al fine di consolidare la convinzione della bontà dell’operazione, in presenza delle ignare vittime, si sarebbero finte delle telefonate, apparentemente intercorse con fantomatici curatori fallimentari di tali vendite, ma effettivamente intercorse con un complice. In tal modo i truffati erano maggiormente invogliati, per non perdere “l’affare”, a consegnar loro subito ed in contanti somme spesso di poco al di sotto di 10 mila euro per l’acquisto di auto di valore di gran lunga superiore, alimentando anche una sorta di passaparola che ha reso il fenomeno oltremodo dilagante.
La truffa, ben articolata, nel giro di pochissimi mesi, avrebbe consentito ai suoi autori di trarre l’ingiusto profitto di oltre 130 mila euro. Oltre alle autovetture “fantasma”, i tre avrebbero imbastito un’ulteriore truffa nei confronti di 4 soggetti ai quali sarebbero stati promessi beni in disuso provenienti dall’Azienda Foreste Regionali Calabria (A.FO.R.): casette in legno, mezzi fuoristrada ed agricoli, piccole piscine e addirittura animali e piante, per un ammontare pari a circa 55 mila euro. Uno di essi sarebbe stato convinto della bontà dell’operazione dopo essere stato accompagnato dai truffatori, presentatisi sotto le mentite spoglie di dipendenti dell’Afor, presso un sito dell’Ente in località “Basilicò” di Gambarie d’Aspromonte, in passato sede di uno zoo di animali esotici. Giunti sul posto, dopo aver constatato la presenza delle sole “voliere” ma degli animali nessuna traccia, lo avrebbero tranquillizzato informandolo che gli stessi erano stati trasportati presso un altro sito in attesa della destinazione finale.