L’istituto “Benedetto XVI” ospita Castellani, chirurgo di guerra

Crotone Attualità

Venerdì 19 dicembre, alle 11, l’Istituto Paritario “Benedetto XVI” di Crotone ospiterà nell’Aula Magna, sita in Via Raimondi, 20, Chiara Castellani, chirurgo di guerra prima nel Nicaragua e poi nel Congo.

Sarà un’occasione, aperta a tutti, per riflettere insieme con la comunità del “Benedetto XVI” – studenti, famiglie e docenti – su un tema di grande attualità: gli scontri etnici causati da interessi economici e di potere di vari soggetti coinvolti, anche istituzionali. Sarà un incontro franco e aperto con una donna, già soprannominata “Doctora Clarita”, che nonostante le enormi difficoltà non ha intenzione di arrendersi e che nel 2001 ha ricevuto, per il suo impegno, la sua tenacia e la sua audacia il premio Saint Vincent, come “Donna dell’anno”.

Attingendo dal proprio bagaglio personale costruito fra i campesinos dell’America Latina e l’inferno del Congo, aiuterà – quanti vorranno intervenire – a guardare criticamente dentro quel “crollo di umanità” che, intrecciandosi con complicità e responsabilità di alcuni governanti, sta all’origine di povertà, ingiustizie, sopraffazioni e violenze che, mentre generano terrore e morte nei paesi di origine, si schiantano pesantemente anche qui, in Calabria, a Crotone, sul nostro vissuto concreto.

Chiara Castellani, nata a Parma nel 1956, è stata in prima linea sul fronte dei sanguinosi scontri tra sandinisti e contras fra le montagne del Nicaragua, con un solo intento: “portare la vita”, inizialmente come ginecologa e poi come chirurgo di guerra. Né l’ha fermata in questa sua missione di salvare vite umane e promuovere il diritto alla salute, la mutilazione del braccio destro in seguito a un incidente stradale. Ha trovato sempre forti motivazioni per vincere le tentazioni di fuga e per restare a servire i corpi dilaniati dall’esplosione delle mine, colpiti dall’epidemia di Ebola, dalla Tbc e dall’Aids.

“Mama Clara” – così la chiamano oggi – dal 1991 è responsabile di un progetto di assistenza sanitaria nel Congo, essendole stata affidata dall’Associazione Italiana “Amici di Raoul Follereau” la direzione di un ospedale fantasma. Il suo messaggio, che continua a comunicare in diverse sue pubblicazioni, è semplice e chiaro: “non togliere ai poveri la possibilità di sognare un futuro diverso”.

Questa scommessa è provocatoria anche per noi calabresi. L’Istituto Paritario “Benedetto XVI” di Crotone, nato – fra l’altro – all’interno di un progetto di riscatto e di liberazione da varie forme di condizionamento culturale e da strumentali pregiudizi tipicamente provinciali, con questo colloquio “intende offrire – dichiara il Preside, don Serafino Parisi – l’opportunità di soffermarsi su temi che riguardano la struttura portante della persona umana, la cui dignità non può mai essere calpestata. Al tempo stesso, la nostra Scuola si fa promotrice di una riflessione sulla necessità di un’attuazione dei ‘parametri vitali’ dipendenti da quell’umanesimo cristiano, principio cardine e indispensabile per apprezzare, nonostante le colpevoli degenerazioni e i barbari abbrutimenti, la perdurante e perenne bellezza della humanitas dell’uomo”.