Mafie: Dia, nel 2014 sequestrati beni per 193,5 mln in Calabria
Nel 2014 l'attività operativa della Direzione Investigativa Antimafia ha portato al sequestro preventivo di beni riconducibili alle mafie per oltre due miliardi e 600 milioni di euro. E' quanto emerso dalla relazione sui risultati dell'ultimo anno della Dia illustrati questa mattina dal direttore, il generale Nunzio Antonio Ferla, alla presenza del ministro dell'Interno, Angelino Alfano.
Le misure di prevenzione hanno interessato nella maggior parte la mafia siciliana con il sequestro di beni per un valore di due miliardi e 164 milioni di euro. Segue la criminalità organizzata campana con sequestri di beni per 119 milioni e 470mila euro, quella calabrese con beni per 193 milioni e 533mila euro, e quella pugliese con beni per 6 milioni e 750 mila euro. I beni confiscati alle mafie, quindi diventati definitivamente beni dello Stato, sono di un valore di 529 milioni e 944mila euro. Anche nelle confische la mafia siciliana è in testa con beni per 319 milioni e 490mila euro.
"La Dia - ha spiegato il generale Nunzio Antonio Ferla - sta attualmente coordinando 299 inchieste contro la criminalità organizzata, di cui 55 di iniziativa e 244 su delega dell'autorità giudiziaria. Nel 2014 sono state concluse 85 operazioni che hanno portato a 139 provvedimenti restrittivi della liberta' personale". Tra le operazioni concluse quest'anno dagli investigatori della Dia quella denominata 'Pasha' contro esponenti del Clan camorristico Zaza-Mazzarella; l'operazione 'Breakfast' sui beni di Amedo Matacena, ancora latitante all'estero; l'operazione 'Prato Verde' nei confronti di appartenenti al clan mafioso Privitera-Cappello. (AGI)