Riciclaggio e infiltrazioni mafiose: in un anno sottratti alla criminalità 600 milioni
La Direzione Investigativa Antimafia ha potenziato le attività investigative finalizzate ad anticipare i rischi di infiltrazioni mafiose.
Negli ultimi dodici mesi, sul fronte della prevenzione antiriciclaggio, la Divisione investigativa antimafia è così riuscita ad analizzare tutte le oltre 110 mila “segnalazioni di operazioni sospette” (le cosiddette “Sos”) arrivate dall’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia ed a cui corrispondono oltre 486 mila operazioni finanziarie, di cui oltre 100 mila contraddistinte dal “ricorso al contante”, riferibili ad un importo di circa 9 miliardi di euro.
Sono 40, poi, le categorie di soggetti tenute a segnalarle. Tuttavia, gli intermediari finanziari, come ad esempio le banche o altro, segnalano di più, l’88% del totale, mentre con una stima di poco superiore al 4% si collocano i professionisti.
Delle oltre 110 mila segnalazioni analizzate dalla Dia, poi, oltre 23 mila sono state trasmesse alla Procura Nazionale Antimafia perché considerate potenzialmente attinenti alla criminalità organizzata.
Di queste ultime, quattromila (riferite riferibili ad oltre 25 mila transazioni) sono confluite direttamente, su impulso della Pna, in investigazioni penali in corso, per un volume finanziario che supera i 6 miliardi di euro.
La dimensione complessiva del fenomeno è percepibile dai dati diffusi dall’Uif di Bankitalia nel suo ultimo rapporto annuale, dove viene stimato, per il 2016, come l’importo totale delle transazioni effettivamente eseguite riguardanti le Sos superi gli 88 miliardi di euro, che sfiorano i 155 miliardi se si considerano anche le operazioni tentate.
Significativa, infine, la ripartizione geografica relativa all’effettuazione di queste operazioni, che evidenziano una concentrazione maggiore nel nord Italia (46%), cui seguono il Sud (23%), il Centro (20%) e le Isole (7%).
Sempre negli ultimi dodici mesi la Direzione Investigativa Antimafia ha sottratto ai principali gruppi criminali patrimoni per oltre 600 milioni di euro, frutto dell’azione propositiva dell’Autorità Giudiziaria e del potere d’iniziativa del Direttore della stessa Dia.