Rossano. Manifestazione per dire no alle trivellazioni nello jonio cosentino
“Uniamoci per difendere questo territorio.” Questo, dunque, lo slogan dall’Officina Jonio Italia (Laboratorio politico-culturale promosso da Fratelli d’Italia e Alleanza Nazionale) che, nella mattinata di sabato 20 dicembre, ha dato vita una manifestazione di protesta per dire fermamente NO alle trivellazioni nello jonio. Basta alle lobby del petrolio che, dopo il decreto “Sblocca Italia” approvato dal Governo Renzi, hanno deciso di lucrare sull’intera fascia jonica cosentina non curanti di: impatto ambientale, rischio sismico e per la salute dei cittadini, desertificazione e povertà. Le trivellazioni dei fondali marini, oltre ad essere dannose per l’ambiente, non garantiscono né ricchezza né occupazione per il territorio interessato. Il corteo partito dallo stadio comunale “Stefano Rizzo” di Viale Sant’Angelo, con al seguito diverse autorità e semplici cittadini, ha percorso le vie principali dello Scalo con arrivo nella centralissima Piazza Bernardino Le Fosse dove si è dato il giusto epilogo alla manifestazione con un corale appello al neo-eletto Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, affinché si faccia carico della vicenda in modo tale da non permettere l’attuazione del decreto che dà il via libera alla liberalizzazione per quanto riguarda la ricerca di idrocarburi nel Golfo di Taranto e nell’intera area marina della costa jonica cosentina. “Sono molti i rischi, sia dal punto di vista ambientale e sismico, qualora si dovesse dare il via alle trivellazioni in questa vasta area costiera. L’altro dato che deve far riflettere è quello che i detriti scaturiti dalle trivellazioni, una volta versati in mare, penalizzerebbe il turismo in questa zona, per cui bisogna impedire questo fenomeno in modo tale da non penalizzare ulteriormente questo nostro territorio.” Dello stesso avviso è il consigliere comunale Ernesto Rapani (Fratelli d’Italia), fautore dell’iniziativa, il quale ha dichiarato: “Sono soddisfatto per la buona riuscita della manifestazione, anche se mi aspettavo più partecipazione da parte dei cittadini, in cui abbiamo voluto sensibilizzare l’opinione pubblica in modo tale da difendere i propri diritti. Questo nostro territorio – ha sottolineato Rapani – negli ultimi anni, purtroppo, è stato penalizzato per alcune scelte quali: la chiusura del Tribunale di Rossano, la soppressione dei treni che collegavano la Calabria al resto dell’Italia, i tagli alla sanità pubblica in cui sono aumentati i disagi per gli utenti. Oggi, dopo le diverse vicende che si sono verificate, è necessario affrontare la problematica delle trivellazioni in tempi utili per evitare di penalizzare ulteriormente questo nostro territorio. Chiediamo al Presidente Oliverio di impugnare il decreto sblocca Italia in modo tale da evitare le trivellazioni in una zona che è ad alta vocazione turistica. Noi ci impegneremo, in tutti i modi, affinché il nostro mare possa essere salvaguardato.” Anche il Presidente del Movimento “NO TRIV” della Basilicata, Felice Santarcano, ha preso parte al corteo nella città bizantina, con al seguito una delegazione, il quale ha dichiarato: “Noi dal 2007 siamo in prima linea, come Movimento, per non permettere le trivellazioni nella nostra area marina. Queste, a nostro giudizio, non porteranno mai nessun beneficio in termini economici e di sviluppo per il territorio. Nella nostra terra, la Basilicata, negli ultimi anni si sono registrati dati allarmanti: nella Val D’Agri, dove si estrae petrolio da diverso tempo, sono crollate del 60% le attività agricole, ci sono, tra l’altro, danni nel turismo, con un calo del 25% di presenze. C’è, inoltre, un problema di inquinamento ambientale per l’estrazione di idrocarburi. Un fenomeno che arricchisce le società petrolifere ed impoverisce il territorio dove saranno effettuate le trivellazioni. Il nuovo governatore della Calabria, ad ogni modo, non deve permettere tutto questo se vuole bene alla sua terra.” Un appello, quello del Presidente del Movimento NO TRIV della Basilicata, che deve far riflettere l’intera classe politica locale e regionale, affinché tutto questo non accada. Al corteo di stamani, oltre a diversi comitati spontanei, hanno preso parte gli assessori comunali della città di Rossano: Alfieri e Chiarello, il Presidente del consiglio comunale di Corigliano: Pasquale Magno, il vice-sindaco di Villapiana, il Presidente del Comitato della fusione “Corigliano-Rossano,” l’avvocato Amerigo Minnicelli, ma anche molti cittadini e studenti.