Operazione “Scorpion Death”, il centro fitness fallisce per bancarotta

Cosenza Cronaca
Il sequestro del centro fitness

Nell’ambito dell’operazione denominata “Scorpion Death" della Guardia di Finanza di Cosenza, nell’ottobre scorso, erano stati sequestrati numerosi beni per un totale di 6 milioni di euro.

Le complesse investigazioni di polizia economico-finanziaria condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza e coordinate dal Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Cosenza, Dario Granieri e dal Sostituto Procuratore, Giuseppe Cava, avevano permesso di arivare al sequestro preventivo, per bancarotta fraudolenta aggravata, dell’intero complesso aziendale del più importante "centro fitness e wellness della Calabria” (così come definito sul proprio sito internet), per un valore di 6 milioni di euro.

In occasione del sequestro, la struttura era stata affidata all’amministratore giudiziario che, in questi mesi, ha diligentemente gestito il complesso aziendale, facendo confluire gli introiti giornalieri dell’attività nel conto ad essa intestato.

Le continue perdite rilevate, però, hanno reso necessaria la cessazione dell’attività e l’affidamento - a far data da ieri - alla curatela, al fine di evitare che venissero ulteriormente compromessi gli interessi dei creditori. La struttura entra quindi a far parte della massa fallimentare e servirà a soddisfare il comitato dei creditori e l’erario.

Diversi i beni immobili di cui l'attività dipone a Rende (Cs), con impianti sportivi, macchinari, attrezzature, arredi, macchine d’ufficio, come anche il solo marchio del centro sportivo e l'avviamento commerciale. Infatti, la struttura si estende su una superficie di oltre 10.000 mq e comprende, bar, ristorante/pizzeria, centro estetico, centro benessere, due piscine di cui una semi - olimpionica, campi da calcio, da tennis e da squash, 6 palestre attrezzate e una discoteca.

L’attività della Gdf testimonia ancora una volta l’impegno e la professionalità dei finanzieri in un settore specialistico e delicatissimo come quello fallimentare, dove la tenace opera dei militari costituisce l’ultimo baluardo a difesa degli onesti creditori e dell’erario.