Galati (FI): “Istituire tavolo ministeriale per Infocontact”
“Occorre immediatamente istituire un tavolo nazionale di crisi allo scopo di trovare una soluzione efficace alla vicenda che vede coinvolti i lavoratori dell’Infocontact. Salvaguardare la loro stabilità economica e le prospettive occupazionali è un’esigenza non più rinviabile”. E’ quanto chiede Giuseppe Galati in una ulteriore interrogazione rivolta al Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi a seguito della crisi che ormai coinvolge da diverso tempo la società che opera nel settore delle telecomunicazioni.
“Destano allarme e preoccupazione – osserva Galati – le notizie riguardanti i contratti di alcune importanti commesse, con particolare riferimento alla commessa ‘Wind 155 Fisso Adsl’, in scadenza il prossimo 31 gennaio, come altrettanti dubbi suscita l’operato della gestione commissariale in virtù di elementi discordanti negli atti adottati dal Commissario giudiziale e dal Collegio commissariale insediatosi successivamente. Da fonti accreditate si apprende, in riferimento alla commessa in scadenza a fine mese, che Wind avrebbe rimesso a bando le proprie attività in tutta Italia, invitando diverse aziende a partecipare, non formalizzando lo stesso invito alla società Infocontact. Questa notizia ha naturalmente destato forte apprensione tra tutti i lavoratori a causa del forte rischio che ne deriverebbe sulla prosecuzione delle attività della società”.
Nell’interrogazione Galati chiede “quali iniziative urgenti il Ministero dello sviluppo economico ritiene di poter adottare sia al fine di scongiurare il rischio di collocazione in mobilità di circa 300 collaboratori coinvolti nella vicenda che allo scopo di promuovere una gestione commissariale orientata all’effettivo riequilibrio delle attività economiche e scongiurare il rischio di una sua conversione in procedura fallimentare”.
“Ritengo fondamentale – conclude l’Onorevole Galati – un intervento del Governo, sia per la tutela delle famiglie interessate che per gli impatti destabilizzanti che la vicenda potrebbe riversare sulla già critica situazione occupazionale calabrese”.