Osservatorio sull’andamento dei beni durevoli e sull’evoluzione dei consumi

Calabria Attualità

In Calabria nel 2014 il reddito medio pro capite si è attestato a 13.095 € (+0,2% rispetto al 2013), un dato inferiore rispetto alla media nazionale (17.875 €).

Catanzaro fa registrare la miglior performance in termini di reddito (13.830 €), mentre Reggio Calabria è la provincia che segna la crescita del reddito più marcata rispetto all’anno precedente (+0,3%).

La spesa per beni durevoli nel 2014 ha subito un calo dello 0,9% ed è stata di 1.117 milioni €.

Le diminuzioni più consistenti dei consumi si sono viste nell’elettronica di consumo (-11,2%) e nel comparto dei motoveicoli (-7,8%).

E’ invece in crescita il comparto automobili, sia nuove (+3,6%) che vecchie (+1,3%).

Questi sono i principali risultati della ventunesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Calabria, presentato oggi a Roma presso l’Hotel St. Regis.

In generale, nel 2014 il reddito per abitante della regione è stato pari a 13.095 €, mostrando una crescita dello 0,2% rispetto all’anno precedente, ma un gap di 4.780 € rispetto alla media nazionale.

Nel 2014 le famiglie calabresi hanno speso complessivamente 1.117 milioni di € per l’acquisto di beni durevoli (-0,9% rispetto ai 1.127 milioni € del 2013).

I settori di spesa

Auto e moto – In crescita gli acquisti complessivi del settore auto: nel 2014 per le auto nuove sono stati spesi 235 milioni € (+3,8% rispetto all’anno passato), In crescita anche il comparto dell’usato (+1,3%), per un totale di 296 milioni di €. In calo invece il mercato dei motoveicoli (-7,8%) per cui i calabresi quest’anno hanno speso 13 milioni €.


Mobili – L’arredamento chiude l’anno facendo segnare una contrazione del 1,7%, attestandosi a quota 335 milioni €. Si tratta di una flessione in controtendenza con la media registrata nel resto del Paese, dove i consumi per i beni afferenti a questa categoria sono aumentati dell’1,6%.


Elettrodomestici – Nel 2014 la spesa per l’acquisto di elettrodomestici ha segnato una diminuzione superiore rispetto alla media nazionale sia nel segmento degli elettrodomestici grandi e piccoli (-2,3% in Calabria, +1,1% nel resto del Paese) sia in quello dell’elettronica di consumo (-11,2% in Calabria, -6,3% la media nazionale). Complessivamente le famiglie calabresi hanno investito 115 milioni di € per l’acquisto di elettrodomestici grandi e piccoli (117 milioni nel 2013) e 71 milioni di € per l’acquisto di elettronica di consumo (contro gli 80 del 2013).


Prodotti informatici – Anche il comparto dei prodotti informatici ha registrato una diminuzione dei consumi rispetto all’anno precedente (-6,9%). Nel 2014 la spesa per l’acquisto di questa categoria di beni si è attestata a 52 milioni € (56 milioni nel 2013).


Le province

Catanzaro con 13.830 € (+0,2% rispetto al 2013) è la provincia calabrese a maggiore disponibilità di reddito pro capite. A Reggio Calabria, dove si ravvisa la crescita di reddito maggiore (+0,3%), il PIL pro capite si attesta a 13.933 €. L’aumento del reddito pro capite ha toccato anche le altre province (Cosenza +0,2%, Vibo Valentia +0,1%) ad eccezione di Crotone che comunque si è mantenuta costante sugli standard dell’anno passato con 11.405 €.


La tipologia di beni durevoli per l’acquisto dei quali le famiglie calabresi hanno speso di più è quella dell’arredamento. Cosenza è la provincia nella quale in valore assoluto si è speso di più per l’acquisto di mobili (128 milioni €), seguono Reggio Calabria (92 milioni), Catanzaro (60 milioni), Crotone (28 milioni) e Vibo Valentia (28 milioni). Guardando la spesa media familiare la classifica è invece guidata da Vibo Valentia (441 €), seguita da Cosenza (433 €).


Nel 2014 la spesa per l’acquisto di auto nuove e auto usate è cresciuta in tutte le province. Con particolare riferimento alla spesa per l’acquisto di autovetture nuove è Cosenza a registrare i consumi complessivi più alti (82 milioni di €, +2,0% sul 2013), seguono Reggio Calabria (66 milioni, +8,6%), Catanzaro (49 milioni, -0,6%) e Vibo Valentia (21 milioni, +3,5%). Crotone è la provincia dove si spende meno per l’acquisto di auto nuove, sia in valore assoluto (16 milioni) sia per spesa media familiare (232€), fa però segnare una crescita dei consumi del 5,0% rispetto all’anno scorso. Guardando ai consumi di auto usate, Cosenza (119 milioni di €) e Reggio Calabria (78 milioni) sono le province nelle quali si spende di più. La spesa per l’acquisto di motoveicoli ha registrato una contrazione in tutte le province ad eccezione di Cosenza che mostra consumi in aumento del 2,3%: Reggio Calabria (-8,9%), Catanzaro (-15,5%), Vibo Valentia (-20,1%), e Crotone (-23,5%).


Per quanto riguarda il settore degli elettrodomestici grandi e piccoli, complessivamente, le famiglie calabresi hanno speso 115 milioni €, il 2,3% in meno rispetto all’anno scorso. A livello provinciale Cosenza fa registrare una contrazione del 1,9% (43 milioni), Reggio Calabria del 2,3% (per una spesa di 32 milioni €). A Catanzaro sono stati spesi complessivamente 21 milioni € (-2,9%) per l’acquisto di beni afferenti a questa categoria, seguono Vibo Valentia e Crotone con 9 milioni di €. Il settore dell’elettronica di consumo è quello che a livello regionale ha segnato le contrazioni maggiori (-11,2%): Cosenza mantiene la testa della classifica dei consumi con 26 milioni di € (-11,2% rispetto al 2013), seguita da Reggio Calabria (20 milioni di €, -9,7%), Catanzaro (13 milioni, -13,0%), Vibo Valentia e Crotone (6 milioni).


La spesa per l’acquisto di prodotti informatici è diminuita in tutte le province. Vibo Valentia è la provincia nella quale si è registrata la contrazione più marcata dei consumi (-7,2% rispetto al 2013) con una spesa in valore assoluto di 4 milioni €. Seguono Catanzaro (-7,1%), con consumi che si attestano a 10 milioni, Cosenza (-6,9% a 20 milioni) e Reggio Calabria (-6,7% a 14 milioni). Crotone, che con acquisti per 4 milioni di € è la provincia dove si rileva la contrazione minore (-6,6%)


In generale nel 2014 le famiglie calabresi hanno speso in media per i beni durevoli 1.408 euro. L’indicatore in Calabria è sceso dello 0,8%. Il livello di spesa per famiglia più alto è stato registrato a Vibo Valentia (1.459 euro) e a Catanzaro (1.426), quello più modesto a Crotone (1.252 euro).


Alcune tendenze che si riscontrano anche in Calabria


In occasione del trentesimo compleanno di Findomestic l’azienda ha analizzato e messo a confronto comportamenti d’acquisto e valori dei 30enni di oggi e dei 30enni di 30 anni fa. Si tratta di due universi distanti e distinti: nati e cresciuti in una realtà in espansione, i sessantenni odierni aspiravano a diventare qualcuno, tramite percorsi di vita stabili e tappe pianificate. I giovani di oggi vivono in una condizione di costante cambiamento, senza possibilità e prospettive di sviluppo, respirano scetticismo, sono costretti a fenomeni di adattamento continui. In questo contesto di precarietà si ampliano a dismisura le possibilità di scelta. Diventa premiante l’esperienza acquisita attraverso percorsi esplorativi, le scelte divengono instabili e fluttuanti. Quello che conta non ė più il possesso di un bene, ma l’esperienza che questo fornisce. Il motto dei trentenni odierni potrebbe essere “scopro dunque esisto”, per i trentenni di allora era “solidi e sicuri”.

I giovani di oggi vedono le spese per trasporti incidere maggiormente sui loro budget, trent’anni fa era il mutuo. Seguono per i trentenni di oggi le spese per un eventuale mutuo o affitto e, quindi, quelle per il cellulare e le ricariche/internet.

Le priorità per i trentenni e i sessantenni sembrano non essere troppo diverse ma presentano alcuni significativi scostamenti: i giovani di oggi vedono come prioritaria la stabilità del posto di lavoro, seguita dalla famiglia e della salute. I 30enni degli anni ’80, invece, mettevano in testa la famiglia e appena sotto la stabilità del posto di lavoro e l’avere una casa di proprietà, bene sempre più inaccessibile per i giovani di oggi, scivolato al 4° posto nella classifica delle loro priorità.

I giovani di oggi cercano acquisti facili da fare, leggeri da mantenere e semplici da restituire e le formule di consumo che sono compatibili con questo tipo di fruizione sono le formule low cost, l’e commerce, la sharing economy e il cloud shopping.