Internet: “sexi truffa” on line, denunciati due catanzaresi
La Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catanzaro al termine di una complessa ed articolata attività di indagine, denominata "Sexy Truffa", ha denunciato due giovani per truffa aggravata in concorso, che avrebbero agito come amministratore e socio di una società che avrebbe operato online nel settore del “commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet" in particolare di prodotti elettronici".
I due, B.A., pregiudicato già noto alle forze dell'ordine, e P.D. avrebbero architettato un'esca perfetta per irretire la vittima sfruttando i mezzi della rete, allettanti offerte commerciali, avrebbero inoltre promesso assistenza professionale e avrebbero consegnato moduli pseudo contrattuali durante incontri di lavoro in sale bussiness, allo scopo di ingenerare una insana sicurezza e l'errata convinzione che si trattasse di persone serie e professionali. I due avrebbero inoltre cercato di annullare ogni capacità da parte della vittima di comprendere, attraverso la normale diligenza, le reali circostanze della vicenda.
I due 30enni catanzaresi - secondo gli inquirenti - con la loro offerta di affiliazione unica nel suo genere avrebbero creato e artificiosamente ed abilmente i presupposti e le condizioni per una "Truffa Perfetta". Secondo gli agenti i due avrebbero adescato e aggirato con artificiosi comportamenti e subdole tecniche la malcapitata vittima, senza mettere in conto che a seguire le loro mosse c'erano gli esperti Agenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni che riuscivano con professionalità a snodare le complicate macchinazioni elaborate dai due ed a mettere in luce le reali dinamiche criminali adottate per quasi un anno.
L'aggravante era derivante dal fatto che dovendo prestare la loro opera di "assistenza e manutenzione e-commerce" i truffatori sarebbero riusciti a dilatare nel tempo gli effetti ed i profitti della "sexy truffa" non erogando il servizio ed eludendo con abile tenacia le richieste di intervento effettuate dalla vittima, continuando ad incassare ed a trattenere gli importi versati dal malcapitato mensilmente che a buon ragione aveva terrore d'interrompere per non vanificare l'investimento e non avere il taglio definitivo dei servizi.
La "sexy truffa" infatti avrebbe avuto inizio con la "vantaggiosa offerta" di affiliazione franchising, sul un sito internet e si concretizzava con l'acquisto di appositi "pacchetti" all'uopo creati. Varie ed allettanti erano le pubblicità disseminate in rete che evidenziavano la facilità di adesione e costituzione, ma soprattutto le seducenti prospettive di guadagno nell'apertura del sexyshop on line. La vendita dei 25000 prodotti erotici disponibili avrebbe potuto portare anche a 15000 ordini settimanali con la possibilità di spedizione in oltre 254 paesi del mondo, insomma un bussines di riguardo a fronte di un investimento minimo di circa 6000 euro. (AGI)