Uccise nuovo compagno moglie, ai domiciliari con “braccialetto”
Lascia il carcere dopo poco più di un anno di detenzione, Antonio Carrà, 39 anni, accusato di aver ucciso il 28 settembre del 2013 a Nicotera, nel Vibonese, il nuovo compagno della moglie.
Arrestato il 22 novembre 2013 dopo quasi due mesi di latitanza, l'uomo ha ottenuto stamane dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Monica Lucia Monaco, gli arresti domiciliari in un luogo diverso da quello di abituale residenza con l'applicazione del braccialetto elettronico. In tal senso, il gip ha accolto un'istanza dell'avvocato Francesco Sabatino che mirava a segnalare un quadro clinico particolarmente grave, rispetto al quale non potevano ravvisarsi esigenze eccezionali di custodia cautelare tali da sconsigliare una misura meno afflittiva.
Antonio Carrà ha così lasciato il carcere di Catanzaro per i "domiciliari". Nel giudizio abbreviato ancora in corso, l'uomo è accusato di aver ucciso con colpo di pistola alla testa Roberto La Rosa, 37 anni, di Nicotera, che da tempo intratteneva una relazione con la moglie di Carrà. L'omicidio è avvenuto all'interno dell'appartamento della donna. Altre ferite da taglio erano poi state riscontrate sul corpo della vittima che avrebbe avuto una colluttazione con l'aggressore prima dell'esplosione del colpo di pistola. Omicidio aggravato, furto, detenzione e porto di arma da fuoco i reati contestati a Carrà. (AGI)