Operazione Il Crimine, in manette la cupola della ‘ndrangheta
"Il Crimine" è la più grossa operazione mai eseguita sul versante della 'ndrangheta calabrese. A testimoniarlo sono i numeri, 300 arresti tra Calabria e Nord Italia di cui 120 disposti dalla Dda nella sola provincia di Reggio Calabria; tremila uomini tra carabinieri e polizia impiegati nel blitz. Tra gli arrestati, Domenico Oppedisano, 80 anni, esponente dell'omonima famiglia di Rosarno, appena nominato capo dei capi della 'ndrangheta nel santuario della Santissima Madonna di Polsi sull'Aspromonte, quattro carabinieri, il direttore dell'Asl di Pavia, Carlo Antonio Chiriaco, politici ed imprenditori e Pino Neri, alla guida della 'ndrangheta in Lombardia.
Le indagini, durate due anni, sono state coordinate dal Procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini e dal procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone. Come è stato illustrato nella conferenza stampa, alla presenza del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, l'indagine ha permesso di svelare la nuova struttura che si era data la 'ndrangheta, non più orizzontale ma verticale, simile, cioè, a quella della mafia siciliana. Il nuovo assetto prevedeva una direzione strategica nella città di Reggio Calabria, cui farebbero capo i "mandamenti" della 'ndrangheta della provincia e quelli del nord Italia e dell'estero, dalle Americhe all'Australia. Il Capo Crimine è il capo di tutti. Accanto ha il Mastro di Giornata che è il suo portavoce e smista tutti i suoi ordini, poi ci sono i colonnelli: il Mastro Generale, il Capo Società, il Contabile.
Il governo della 'Ndrangheta è il Crimine - che chiamano anche Provincia - e rappresenta i tre mandamenti dove la mafia calabrese è padrona: la città di Reggio, la costa tirrenica, il versante jonico. Il Crimine comanda ovunque, ovunque nel mondo ci sia un "locale" o una "'ndrina". Per entrare nell'organizzazione è necessaria l'età minima di 14 anni. Gli inquirenti hanno filmato anche diversi summit tra i rappresentanti dei vertici 'ndranghetisti (40 in totale gli incontri documentati, senza l'aiuto di pentiti) l'ultimo dei quali, addirittura svolto, provocatoriamente, in un circolo intitolato alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino a Paderno Dugnano, con l'elezione del mastro generale Pasquale Zappia. Nel mirino delle cosche calabresi il fiume di denaro dell'Expo 2015 che si terrà a Milano. Le indagini sarebbero partite dall'omicidio di Carmelo Novella, detto compare Nuzzo, che doveva occuparsi di questo settore, ma è stato ucciso, il 14 luglio del 2008 in un bar di San Vittore Olona perché non voleva più sottostare al controllo della cupola calabrese. A spiegare cosa è il Crimine è lo stesso Domenico Oppedisano, in una delle tante intercettazioni dell'indagine: "È la Cupola calabrese. Non è di nessuno, è di tutti".
Ed a proposito di intercettazioni, il procuratore Grasso ha lanciato una battuta pungente: "Con questa indagine abbiamo violato la privacy di molti 'ndranghetisti".