Studentessa violentata a Rende, arrestato il presunto stupratore
I carabinieri di Rende hanno arrestato il presunto autore della violenza sessuale subita, il 1° febbraio scorso, da una giovane studentessa universitaria di Squillace. A finire in manette è G.B., figlio 22enne ed incensurato di un 52enne ritenuto appartenente alla cosca di 'ndrangheta Bruni e che attualmente sta scontando l’ergastolo per mafia nel carcere di Oristano.
L’ordine di custodia cautelare è stato firmato dal Gip, Carpino, su richiesta della Procura di Cosenza (Tridico) che ha concordato sulle risultanze investigative che i militari della stazione di Rende hanno condotto in collaborazione col Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia.
Le indagini si sono sviluppate velocemente grazie alla stretta collaborazione dei Reparti dell’Arma ed in particolare grazie ad un carabiniere che sarebbe riuscito ad identificare il presunto violentatore, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza del condominio: il militare avrebbe appreso dapprima il suo nome di battesimo e poi scoperto che lo stesso frequentava assiduamente il locale notturno dal quale la ragazza, dopo una festa, si era fatta accompagnare a casa, intorno alle 7 del mattino, da due giovani conosciuti solo di vista.
Secondo la tesi degli inquirenti, il 20enne, approfittando dello stato di ubriachezza della ragazza, sarebbe sceso dall’auto accompagnandola all’ingresso della palazzina. Mentre la vittima apriva il portone del condominio, l’avrebbe così scaraventata a terra, davanti all’ascensore, violentandola; dopodiché, raccontano raccapricciati gli investigatori “pulendosi addosso alla ragazza, con senso di superiorità e di impunità”. G.B., dopo l’arresto, è stato associato alla casa circondariale di Cosenza.