Droga: oltre mezzo Kg di marijuana sul balcone di casa, arrestato bagnino

Vibo Valentia Cronaca
Diego Braghò

Oltre mezzo chilo di marijuana messo tranquillamente ad essiccare sul balcone di casa, una pianta di canapa di un metro e ben 76 semi pronti per essere piantati, questo è l'ultimo bottino della lotta alla droga degli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia. Ad entrare in azione sono stati gli uomini del N.O.R.M. della Compagnia Carabinieri del capoluogo unitamente alle unità cinofile del Gruppo Operativo Calabria che, ieri mattina, hanno perquisito l'abitazione di Diego Braghò, bagnino 27enne del capoluogoI militari dell'Arma hanno rinvenuto nell'appartamento, lasciata in un vaso su di un balcone, una pianta di marijuana dell'altezza di circa un metro esposta al sole. Ai Carabinieri poi non c'è voluto molto per ritrovare, a poca distanza, tranquillamente stesi dentro un improvvisato essiccatoio, anche diversi rami di canapa da cui si sarebbero poi ricavate le dosi, oltre ad una scatola di scarpe colma di foglie già pronte per il consumo. In tutto ben 546 grammi di canapa e 76 semi.

La droga, del valore di diverse centinaia di euro sul mercato illegale, è stata immediatamente sequestrata mentre il giovane, dopo gli atti di rito, è stato tradotto agli arresti domiciliari in attesa delle decisioni dell'autorità giudiziaria vibonese, a cui dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel corso della perquisizione dell'appartamento i Carabinieri hanno anche rinvenuto e sequestrato, nascoste in un vaso, due statuette di terracotta risalenti al VI secolo Avanti Cristo e di fattura ellenica, ancora sporche di terra. Probabilmente recuperate in qualche scavo di località Scrimbia del capoluogo. Dove, già nel passato, erano emerse più volte delle opere risalenti all'età arcaica greca.

I manufatti, subito fatti esaminare al personale della sopraintendenza ai beni archeologici di Vibo Valentia, che ne ha valutato il valore di mercato in oltre 1000 euro, sono stati sequestrati in attesa di fare chiarezza sulla loro provenienza e di capire i motivi per cui si trovavano nell'appartamento. Già oggi i manufatti, inoltre, verranno affidati al museo archeologico del capoluogo per essere esposti insieme al restante materiale recuperato dall'Arma dei Carabinieri nel corso degli anni nelle varie operazioni di contrasto al traffico illegale di reperti archeologici.