Vincenzo Capellupo, sulla questione del Conservatorio Musicale
"Anche per le vicende culturali che dovrebbero superare le demonizzazioni politiche ed il tentativo di cancellare tutto quello che di buono viene prodotto dagli altri, il sindaco Abramo manifesta la sua volontà a tratti tirannica di esautorare e di mortificare il Consiglio Comunale ed il prezioso e democratico ruolo svolto dai consiglieri". E' quanto dichiara il Consigliere comunale di Catanzaro, Vincenzo Capellupo, sulla questione del Conservatorio Musicale.
"In un momento storico - continua la nota - in cui la musica viene riconosciuta quale elemento fondante nella formazione delle nuove generazioni, e dalle stesse indicata quale forma prediletta di espressione e socializzazione, invece di valorizzare il Conservatorio Musicale, massima espressione istituzionale di tutto il territorio e ottenuto grazie al centro sinistra sostenuto dall’allora Sottosegretario Nando dalla Chiesa dopo decenni di lotte e battaglie, si mette in dubbio la stessa sede dove è stato originariamente allocato. Con una semplice ricostruzione storica, è semplice ricordare come fu il Consiglio Comunale a deliberare nel 2008 di destinare l’immobile dell’ex Istituto Rossi a sede decentrata del Conservatorio Musicale, con una allegata nota di plauso dell’Arcivescovo del tempo, mons. Antonio Ciliberti. Con un atto che connotava la precisa volontà culturale ispirata ai valori della solidarietà e del progresso comunitario, si scelse non casualmente l’immobile del Rossi, tenendo fede all’idoneità strutturale e strategica della sede e, di più, alla destinazione dell’immobile in continuità con il passato, come si evince dall’art. 3 dello Statuto dello stesso Orfanotrofio Rossi che espressamente prevedeva, fra l’altro, “l’opera Pia ha per iscopo di provvedere gratuitamente all’istruzione di orfani ed espositi poveri del Comune di Catanzaro nei mestieri, nelle arti meccaniche, nella musica”. E in effetti la Banda Musicale di Fiati del Rossi fu celebre in tutta la Calabria e fuori regione, all'inizio del Novecento. Nella stessa delibera si istituivano alcune borse di studio destinate a studenti appartenenti a nuclei familiari con reddito minimo, mettendo altresì a disposizione aule adeguatamente attrezzate per consentire le necessarie esercitazioni. In tal caso basti citare l’istituzione della Banda Musicale Città di Catanzaro, oltre ad una serie interminabile e prestigiosa di eventi e rassegne finalizzate all’allargamento delle opportunità e della fruizione culturale, come la strutturazione di un’apposita Sala Prove tenuta abilmente nascosta come per tante progettualità che oggi Abramo decanta come sue. Nel tempo si è mantenuta tale sede per il suo valore chiaro e riconosciuto, fino all’agosto dello scorso anno in cui con un paventato protocollo d’intesa ed una delibera di giunta, mortificando la precedente volontà e prerogative del Consiglio Comunale, l’Amministrazione Abramo si riservava di poter trasferire il Conservatorio in altro immobile comunale, intento confermato anche con peregrine ipotesi di avvicendamento con sedi universitarie, avviando anche così una sorta di guerra tra poveri e tra Istituzioni formative e culturali del Capoluogo. L’Amministrazione Comunale si impegnava a farsi carico di tutte le certificazioni prescritte dalla vigente normativa in termini di sicurezza e di idoneità della struttura, tutte da verificare e non certo certificabili da rappresentanti “di parte”. Siamo abituati a scelte che privilegiano da anni e anni pochi a scapito di tanti, ma non si possono trascurare le sanzioni in cui si rischia di incorrere alterando la precisa destinazione d’uso di un immobile e andando incontro ad eventuali danni erariali di cui si dovrà certamente rendere conto agli organi di controllo".