Federfarma, No alla deregolamentazione sui farmaci
No alla deregolamentazione sui farmaci. Basta favori alle multinazionali del commercio. L’economia che uccide non può prevalere sulla pelle dei pazienti, soprattutto quelli anziani. I titolari di farmacia della provincia di Catanzaro condividendo pienamente le motivazioni che inducono Federfarma Nazionale ad opporsi ad ulteriori interventi nel settore farmaceutico, fanno proprio il comunicato stampa della Federazione Nazionale sotto riportato.
"Le 7000 farmacie rurali chiedono che la tutela della salute non dipenda da logiche di mercato. Orlandi (Federfarma-Sunifar): "I medicinali non sono caramelle ed i cittadini non devono essere utilizzati quando sono consumatori e buttati via quando diventano “pazienti”. “I medicinali non sono caramelle ed i pazienti, soprattutto anziani, vanno rispettati». Chiediamo al Presidente del Consiglio Matteo Renzi se sia veramente convinto di sacrificare migliaia di farmacie con i servizi che quotidianamente svolgono a tutela della salute, per accontentare pochi grandi gruppi commerciali che ovviamente fanno prevalere logiche di profitto su tutto, anche sui farmaci con ricetta, non considerando affatto le criticità dei pazienti, soprattutto quelli dei piccoli Comuni d’Italia. Alfredo Orlandi, presidente di Federfarma Sunifar, lancia l'allarme delle 7000 farmacie rurali, presìdi sanitari preziosi per tutti quei cittadini che vivono in aree decentrate, piccoli borghi o paesi di montagna. In questi giorni, infatti, sembrano emergere divergenze nel governo sulle regole che assicurano controllo e qualità nella distribuzione dei farmaci. Si paventa la possibilità per supermarket e centri commerciali di vendere farmaci con prescrizione medica
“Spostare i farmaci dalle nostre farmacie agli scaffali del supermercato – spiega Orlandi – significherebbe privare circa 20 milioni di cittadini dell’unica presenza rimasta di uno stato sociale e far chiudere migliaia di farmacie. Il nostro obiettivo è fare prevenzione e contribuire alla salute dei nostri concittadini, non vendere più medicine. E i fatturati delle nostre Farmacie lo dimostrano ampiamente”. Non si tutela la vita facendo consumare più farmaci. Questa economia che “uccide”, come ha detto il Santo Padre, grida solo umiliazione per chi la riceve e vergogna per chi la propone. Questo non è il modo per essere vicini ai pazienti.
Il modello italiano di farmacia e di assistenza sanitaria sociale, aggiunge Alfredo Orlandi, ancora eccellente nonostante i continui attacchi degli ultimi anni, dovrebbe essere un vanto per il nostro paese, e come tale protetto e salvaguardato, non certamente svenduto. Contiamo sul profondo convincimento dell’importanza di un sistema sanitario e farmaceutico universalistico e nel sostegno di tutti i cittadini e di tutte le componenti della società che preferiscono una sanità dal volto umano e professionale, piuttosto che esclusivamente basata su logiche commerciali tendenti al massimo profitto".