Minacce. Anziano in ospedale per lo stress: 49enne finisce in manette
Dopo una denuncia-querela per truffa ed estorsione presentata (agli inizi dell’ottobre 2014) da un anziano pensionato di Serra San Bruno, i Carabinieri hanno avviato un’attività che ha visto indagato, ed oggi arrestato, M.G, un 49enne residente a Serra San Bruno, nullafacente e con precedenti di polizia. Le indagini sono state coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia ed il Gip ha emesso l’ordinanza dei domiciliari accogliendo le fonti di prova presentate.
I FATTI | L’anziano, disperato, si era rivolto ai Carabinieri in preda ad una crisi depressiva trovando conforto, ascolto e fiducia da parte dei militari a cui aveva spiegato la sua situazione di estrema indigenza e assoggettamento psicologico all’arrestato. Quest’ultimo, con minacce, promesse, raggiri e telefonate insidiose lo avrebbe, infatti, indotto a cedere alle sue richieste, facendolo sprofondare “in uno stato di totale degrado psicofisico e disagio patrimoniale”, spiegano gli inquirenti, portandolo a cedergli del denaro per decine di migliaia di euro.
Il 49enne, infatti, avrebbe fatto credere all’anziano che il denaro servisse per calmare e dunque evitare eventuali rappresaglie da parte di soggetti che si erano indispettiti a causa dell’estirpazione di alcune piante da parte della vittima, durante delle sue passeggiate nei boschi.
Gli investigatori sono così riusciti a dimostrare la continua truffa nei confronti del pensionato e le minacce che gli sarebbero state rivolte, spesso molto gravi, e che l’avrebbero indotto in uno stato d’ansia tale da portarlo portato addirittura al ricovero in ospedale, dove gli è stato diagnosticato un principio di ischemia cerebrale dovuto proprio al continuo stress psico-fisico. Anche durante la degenza nel nosocomio, tra l’altro, gli sarebbero state recapitate altre minacce. Nelle telefonate minatorie l’indagato sarebbe arrivato persino a simulare la voce di una donna che prometteva all’anziano un rapporto “sentimentale” in cambio di soldi.
“Si tratta della fine di un reato odioso, consumato in danno di un soggetto annoverabile tra le fasce deboli, la cui tutela ha avuto sempre speciale attenzione da parte della Magistratura e dell’Arma dei Carabinieri”, affermano gli investigatori.
Altri dettagli dell’operazione saranno comunicati nel corso di una conferenza convocata per le ore 11 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia.