Piede diabetico, Volpe: “si può guarire evitando rischio amputazione”

Calabria Salute

“Guarire dal piede diabetico oggi si può, evitando, nella stragrande maggioranza dei casi, il rischio dell'amputazione.” Lo ha ribadito il prof. Pietro Volpe, intervenendo al primo congresso nazionale di vulnologia “Giv”, in corso di svolgimento presso l'Università Magna Graecia di Catanzaro. Una problematica complessa, quella affrontata dal prof. Volpe, particolarmente delicata per le molteplici ripercussioni sulla vita dei pazienti e delle loro famiglie.

L'amputazione del piede, infatti, spesso diventa l’unica soluzione terapeutica possibile quando la malattia degenera in cancrena. Su un’ulcerazione cutanea non curata, infatti, insorgono infezioni che presto si aggravano rovinosamente se l'arto non è ben vascolarizzato dal punto di vista arterioso. Ma l’amputazione è, spesso, l’inizio di nuove e più gravi emergenze fisiche e psicologiche che portano, inesorabilmente, alla morte del malato. Ma la speranza di una valida alternativa, da qualche anno, c'è e arriva grazie alle nuove tecniche di rivascolarizzazione del piede diabetico che, associate ai moderni protocolli di prevenzione già standardizzati a livello mondiale, portano a salvare dall’amputazione un numero considerevole di pazienti. Una ulteriore notizia positiva è che, per ottenere questi risultati, non è più necessario affrontare costosi viaggi della speranza, dal Sud verso il Nord, perché anche in Calabria esistono consolidati centri ospedalieri e professionalità tali da consentire la cura e il trattamento del piede diabetico in termini di assoluta efficacia sanitaria.

Il congresso nazionale Giv proseguirà anche nella giornata di domani, con le sessioni conclusive che metteranno a confronto i tanti specialisti arrivati da tutta Italia, a Catanzaro, per discutere sulle nuove frontiere della vulnologia. I “sette saggi” Claudio Allegra, Pier Luigi Antignani, Giuseppe Botta, Stefano De Franciscis, V. Gasbarro, Manfredi Greco e F. Stagno D'Alcontres commenteranno e chiuderanno l'importante assise promossa e organizzata dal Gruppo italiano vulnologi e presieduta dai dottori Luigi Battaglia e Michelangelo Maria Di Salvo.