Antonio Lo Schiavo alla conferenza stampa Pd sull’esito delle primarie
«Oggi è una bella giornata per la nostra città e per il Partito democratico, che ha visto pienamente ripagate le sue scelte da una grande partecipazione di tanti cittadini liberi che credono in un vero progetto di rinnovamento. Ringrazio i volontari delle primarie, tutti gli elettori che vi hanno preso parte e, soprattutto, Pietro Giamborino e Francesco Colleli che hanno contribuito alla perfetta riuscita di queste consultazioni e insieme ai quali, da subito, metterò in campo una coalizione ampia che vada la di là delle sigle di partito, allargandosi ai movimenti civici e alla società civile».
Lo ha detto Antonio Lo Schiavo, vincitore delle primarie cittadine di domenica 22 febbraio e candidato a sindaco del centrosinistra alle amministrative di maggio, intervenendo questa mattina nel corso della conferenza stampa convocata dalla segreteria cittadina del Partito democratico di Vibo Valentia. Insieme a Lo Schiavo, erano presenti al tavolo dei relatori il segretario cittadino del Pd, Stefano Soriano, i segretari dei circoli di Vibo Marina, Francesco Barbieri, Piscopio, Giuseppe Cutrullà, e Vena-Triparni, Salvatore Cilurzo, il componente della direzione regionale del Pd, Vincenzo Insardà, e il componente della segreteria provinciale del partito, Vitaliano Papillo. Nel corso dei lavori è arrivato, inoltre, il saluto del sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, trattenuto da impegni nel suo Comune. Erano altresì presenti in sala numerosi esponenti del Pd e, inoltre, il candidato di Sinistra ecologia e libertà alle primarie, Francesco Colelli, accompagnato dal segretario provinciale del suo partito, Alfonso Galati.
Prima di Lo Schiavo ha, tra gli altri, preso la parola il segretario cittadino del Pd Stefano Soriano, rimarcando come il partito abbia «condotto in porto un primo step, sempre nella ferma convinzione della bontà del percorso intrapreso con la candidatura unitaria di Antonio Lo Schiavo. Quella delle primarie è stata una bellissima campagna in cui sono emerse le peculiarità della nostra proposta e le idee messe a servizio della città. Il dato significativo dei 5.300 elettori partecipanti testimonia il successo netto, chiaro e limpido, della nostra scelta. Un risultato supportato da un meccanismo che ha funzionato alla perfezione e che non ha registrato alcuna polemica. È la prima volta che così tanta gente si reca a votare alle primarie ed è, di conseguenza, una vittoria del partito ma anche dei tanti elettori coinvolti. Ora il nostro candidato possiede un notevole patrimonio politico da moltiplicare, ma anche un grande seguito di persone, legate tra loro da rapporti veri e sani, che hanno scelto liberamente di appoggiarlo. Non c'è altro dietro di lui. Non ci sono correnti ma facce. È un progetto che stiamo costruendo giorno dopo giorno con grande entusiasmo».
Da parte di Lo Schiavo non è mancato un riferimento alla campagna elettorale per le amministrative di maggio. «Noi siamo pronti - ha detto -. In questo periodo di avvicinamento alle primarie abbiamo avuto modo di esporre le nostre idee programmatiche che adesso verranno sviluppate grazie ad un’intensa campagna di ascolto che avvieremo con i cittadini. Dall’altro lato, di contro, vediamo ancora tanta confusione e disorientamento. L’unico candidato in campo nell’area di centrodestra non ha ancora chiarito se sarà a capo di una coalizione civica o politica, fermo restando che sarà la sostanza, al di là delle dichiarazioni di principio, a dire se la sua proposta si porrà in continuità con l’amministrazione uscente oppure no. Tuttavia, non ci è dato sapere quale idea di città la sua candidatura intende esprimere».
«“Cambiamento” e “speranza” - ha proseguito Lo Schiavo - sono state le nostre parole chiave in queste primarie e continueranno ad esserlo anche nella seconda fase della campagna. Parlando inoltre di futuro, di una città più giusta, di un coinvolgimento attivo della cittadinanza nel processo di cambiamento. Daremo sostanza a ciò che abbiamo già espresso in queste primarie. Lo faremo in piena libertà d’azione e pensiero, con un approccio serio, metodologico. Non proponendo libri dei sogni ma partendo dalla reale condizione della città e delle sue tante emergenze».