Consiglio, senza esito la discussione sui debiti fuori bilancio
Riunito sotto la presidenza di Luca Morrone, il Consiglio comunale svoltosi nel pomeriggio presso la sala delle adunanze della Provincia di Cosenza, va dritto alla discussione sui debiti fuori bilancio. La questione, infatti, era stata già affrontata nella seduta di fine novembre scorso rendendo però necessario il ritorno in aula.
Questa volta, ad essere sottoposti all’attenzione del Consiglio comunale sono i debiti fuori bilancio scaturiti da espropri e sentenze passate in giudicato, dopo un approfondito iter in commissione.
Il primo a prendere la parola è Sergio Nucci (Polo Civico Buongiorno Cosenza) che evidenzia “due discrasie ravvisate nella pratica, che si sono concretizzate soltanto stamattina nelle copie dei documenti chiesti agli uffici. Pensavo che nel riconoscimento fossero comprese tutte le sentenze fino al 2012, fatta eccezione per una del 2013 che sappiamo riferita ad un caso umano. Quello che mi ha fatto sobbalzare è stato rinvenire nell’elenco alcune pratiche riferite ad altre sentenze del 2013 e a due addirittura del 2014 (rispettivamente di 80mila e 68mila euro) che oggi non potevano trovare accoglimento se è vero che abbiamo deciso di licenziare le pratiche fino al 2012.
Come mai allora, una sentenza del 2012 notificata nel gennaio 2013 di poche migliaia d’euro non viene inserita, e ce ne sono addirittura del 2014 per somme molto più consistenti? È stata fatta qualche preferenza? Se così è vanno individuati i responsabili di questo atto. Se così non è, attendo qualche giustificazione. Confortato dal presidente della commissione bilancio che con me si è recato negli uffici, credo che chiarire questa vicenda sia indispensabile”.
“Non ho l’ambizione di poter rispondere immediatamente alla richiesta del consigliere Nucci, trattandosi di accertamenti dell’ultim’ora” – è la pronta replica del collega Francesco Caruso (Forza Italia), presidente della sopra citata commissione consiliare, che subito dopo prende la parola.
“Non vorrei però – aggiunge - che il voto contrario e anche le assenze registrate in commissione e stasera in Consiglio sul riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio, siano connessi alla sindrome dei debiti fuori bilancio, laddove dietro le alzate di mano per un voto favorevole c’è lo spettro del danno erariale. A prescindere dalle pretestuosità, siamo qui con senso di responsabilità per votare i debiti fuori bilancio. Un senso di responsabilità che con cura, con attenzione, abbiamo sempre cercato di esercitare, mettendo tutti i consiglieri nelle piene possibilità di valutare ogni singolo atto. E di farlo a garanzia di tutti quei cittadini che legittimamente attendono il riconoscimento, e nel rispetto della responsabilità individuale di ognuno.
Il dato che deve emergere è quello di una volontà, di un impegno da parte di questa Amministrazione a fare emergere questi debiti e risolvere una volta per tutte delle questioni che si trascinano da troppo tempo e investono i legittimi bisogni di tanti cittadini. Si è deciso allora di stralciare in un primo momento le pratiche relative a lavori pubblici ed acquisizione di beni e servizi perché, per queste categorie, la legge prevede non una mera presa d’atto ma degli obblighi di accertamento che riguardano la dimostrata utilità e l’arricchimento per l’ente. La complessità di queste pratiche prevede un approfondimento istruttorio, in funzione del quale la commissione, di concerto con l’assessore al ramo, ha deciso di approfondire ulteriormente lo studio e l’analisi di questi aspetti.
Cosa diversa per le sentenze che sono comunque passate in giudicato, quindi sono somme che il Comune è tenuto a sborsare, rispetto alle quali un ulteriore protrarsi dell’attività di riconoscimento potrebbe arrecare un danno erariale più pesante”. Il consigliere Caruso termina il proprio intervento lanciando la proposta di “costituire una commissione speciale, che con l’ausilio di tecnici o comunque di esperti sul piano tecnico-legale, possa effettuare queste verifiche pratica per pratica. Spero si comprenda – conclude - che è una proposta a garanzia dell’operato regolare amministrativo del consiglio e di chiunque abbia a cuore la trasparenza e la corretta amministrazione di questa città”.
Annuncia subito che non parteciperà al voto il consigliere Francesco Perri (Popolo delle Libertà) quale segnale di forte protesta nei confronti del fatto che i debiti fuori bilancio, di qualunque amministrazione, approdino nell’aula del Consiglio comunale soltanto dopo diversi anni. “Sarebbe più logico – afferma - che i debiti fuori bilancio appartengano all’esercizio finanziario immediatamente successivo a quello nel quale si sono generati, invece ne registriamo anche di molto antichi. Debiti storicamente protratti nel tempo sollevano sempre dubbi e perplessità. I debiti vanno sanati nell’arco massimo di due esercizi finanziari. Questo andazzo deve terminare”.
Breve replica dell’Assessore al bilancio Luciano Vigna che, ancora una volta, ribadisce “per ovvie ragioni di chiarezza, che l’iter istruttorio dei debiti fuori bilancio prevede la certificazione del dirigente preposto, da trasmettere al settore finanziario. Sulle sentenze – precisa - c’è stata un’istruttoria presentata al 31.12.2013. Tant’è che la certificazione, rispetto alla precedente proposta di delibera, è stata ulteriormente incrementata di ulteriori sentenze esecutive.
Aldilà dell’elemento legato alla data – è il passaggio di Vigna in risposta ai dubbi sollevati dal consigliere Nucci - non vi è un argine per le sentenze che si portano in Consiglio quando non trovano copertura di bilancio, aldilà della data e aldilà del contenuto”. Luciano Vigna ricorda poi che quando si è discusso l’ultima volta di debiti fuori bilancio, a fine novembre, “era ancora in itinere la discussione del nostro ricorso. Oggi sono state depositate le motivazioni del dispositivo. Alcune forze politiche gioivano che il Comune andasse in dissesto. Noi ci siano rimboccati le maniche proponendo il nostro ricorso e oggi l’elemento che ci soddisfa di più sta nel fatto che le sezioni riunite della Corte dei Conti hanno accettato in toto i nostri chiarimenti rispetto alle anomalie che erano state ravvisate dalla sezione regionale. Oggi, la massima assise del giudizio amministrativo, dice che i conti di questa amministrazione sono fatti per bene”.
Infine, sulla proposta del consigliere Francesco Caruso, “la accetto volentieri. Quella a cui siamo chiamati oggi è una regolarizzazione contabile di dati già certificati da organi esterni. Nell’altro caso invece spetta al Consiglio verificare se quelle prestazioni hanno comportato un arricchimento per l’ente e se la misura di quell’arricchimento è stato contabilizzato bene dagli uffici. Creare una commissione di lavoro che analizzi ogni singola pratica è un segno di accortezza e di trasparenza nei confronti della città che questa Amministrazione accoglie con estremo interesse”.
Tutti i gruppi presenti rinunciano alla dichiarazione di voto tranne Giuseppe Mazzuca (PSE) che parla della necessità di “puntellare la maggioranza”. Detto questo, la minoranza lascia l’aula e dalla successiva verifica del numero legale si constaterà l’impossibilità a votare la pratica, che richiede una maggioranza qualificata.
È il Sindaco Mario Occhiuto ad intervenire a questo punto, “è grave – afferma - che nuovamente stasera non riusciamo ad approvare questa parte di debiti fuori bilancio, debiti fatti da altre maggioranze. E’ un comportamento di irresponsabilità che fa venire meno l’approvazione di debiti che per la gran parte fanno riferimento al passato, ciò dimostra che mentre qui si lavora per il bene della città, c’è chi invece fa solo strumentalizzazioni.
La maggioranza è qui – ribadisce il Sindaco Occhiuto - non ha il numero qualificato, ma per assenze preventivamente giustificate da motivi familiari, ma la maggioranza è qui. Questa Amministrazione ha ereditato una situazione finanziaria disastrosa, che in tre anni e mezzo abbiamo praticamente risanato. E lo abbiamo fatto in un periodo di grande crisi economica. Che la città sappia chi sono gli irresponsabili e chi invece è qui per risanare disastri causati nel passato”.
Convocata urgentemente una conferenza dei capigruppo, su richiesta del consigliere Massimo Commodaro che dichiara “questa assenza della minoranza non ci lascia indifferenti. Va immediatamente fissata un’altra data”, si rientra poi in aula annunciando che i debiti fuori bilancio, così come gli altri punti all’Ordine del giorno, torneranno in aula lunedì 2 marzo (ore 16.30).