Oggi Dacci una zampa e Randagio io scendono in piazza
Un'amministrazione schierata per la legalità, non può dare esecuzione a un bando che si fonda su una violazione macroscopica: il canile di Mortara formalmente non esiste. Chiediamo al sindaco Falcomatà di sanare la situazione, quindi di procedere all'indizione di una nuova gara sulla base delle modificazioni normative che ridisegnano la gestione dei canili, come sull’agibilità piena di una struttura finalmente accatastata e legalmente esistente”. È con questo intento che tornano in città i volontari dell’associazione Dacci una zampa e Randagio Io, che questa domenica hanno deciso di trasformare la tradizionale passeggiata dell’adozione in una “marcia per la legalità”. Un’iniziativa – fanno sapere dalle associazioni – che si è resa necessaria dopo quanto emerso a proposito dei terreni su cui sorge il canile municipale di Mortara, che – allo stato – non risultano né accatastati, né di proprietà del Comune. “A poche ore dalla sentenza con cui il Tar rigettava il nostro ricorso per l’assegnazione della gestione del canile di Mortara, abbiamo scoperto che quella stessa struttura per il Catasto non esiste, ma è un semplice agrumeto, tuttora - fanno sapere i volontari - di proprietà del noto imprenditore Carlo Montesano, perché la precedente amministrazione Scopelliti non ha mai finalizzato le procedure di acquisizione”. Una situazione surreale per attivisti e simpatizzanti delle due associazioni, che lo diventa ulteriormente – affermano - alla luce dell’agibilità che solo qualche mese fa è stata concessa alla medesima struttura. “Il canile di cui il Tar vorrebbe assegnare la gestione sulla carta non esiste, come non esisteva quando è stata concessa la parziale agibilità – allo stato sono agibili solo 8 box su oltre 100 - e non c’era nell’agosto 2009 e in quello di tre anni dopo, quando la gara è stata bandita. Si tratta di una violazione macroscopica, che a nostro parere cancella qualsiasi giudicato”. Argomentazioni che Dacci una zampa e Randagio Io chiedono che vengano valutate anche da Palazzo San Giorgio, chiamato – sottolineano i volontari –a mettere finalmente ordine nell’inspiegabile e paradossale situazione.
“Dopo anni di gestione commissariale, seguita allo scioglimento dell’amministrazione che anche per la Procura nazionale antimafia è diventata la cartina tornasole della capacità delle ndrine reggine di condizionare la politica ai suoi più alti livelli, oggi a Palazzo San Giorgio ci sono un sindaco e una Giunta che fin dal primo momento hanno dichiarato di voler perseguire la via della legalità. Per questo, confidiamo che questa amministrazione possa fare finalmente chiarezza su quanto da oltre dieci anni si muove attorno al canile di Mortara, ripristinando le condizioni di base perché una struttura, pagata dalla comunità, possa essere gestita per il bene della comunità stessa”. Per questo motivo, i volontari non solo hanno promosso una petizione che nel giro di ventiquattro ore ha raccolto già oltre duemila firme, ma domani torneranno in città per dimostrare -ancora una volta – che se l’obiettivo della politica è cambiare le cose, “Dacci una zampa e Randagio Io sono pronte a mettere la propria esperienza al servizio della trasformazione e dell’evoluzione della nostra città. Anche per questo, domenica saremo in strada a mostrare con una semplice passeggiata come - con impegno, perseveranza e costanza - il sogno di una Reggio bella, gentile e per bene, pronta a scendere in piazza per il ripristino della legalità, possa diventare realtà”.